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sabato 5 aprile 2014

BULLISMO E MICROCRIMINALITA ALL'ISTITUTO COMPRENSIVO "VINCENZO GUARNACCIA"


Seminario su bullismo e microcriminalità 

 IVAN EMANUELE DI BLASI



 PIETRAPERZIA. Nel contesto del progetto “educazione alla legalità” all’istituto comprensivo Vincenzo Guarnaccia si è tenuto un seminario su “Bullismo e Microcriminalità”. Relatore è stato lo psicologo clinico e criminologo Ivan Emanuel Di Blasi. Coordinatore dei lavori è stato il dirigente scolastico Antonio Arcangelo Amoroso. Docente coordinatrice del progetto è la prof.ssa Maria Stella Barbagallo. Hanno collaborato il vicario Salvatore Mastrosimone e gli insegnanti Filippina Emma, Maria Stanzù, Paola Di Maggio, Sandra D’Alessandro, Antonella Vasile, Elisa Di Salvo. Hanno partecipato sei classi della scuola secondaria di prima grado, con circa 200 alunni. L'incontro ha avuto luogo presso l’auditorium della scuola ed è durato circa cinque ore. Nel contesto dei lavori gli alunno hanno assistito al film “Cyber bullismo”, che ha focalizzato il  "bullismo" online;  questo termine indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari, ed altro.
       Ha aperto i lavori il preside Amoroso, mentre una prolusione è stata fatta dalla professoressa Maria Stella Barbagallo, che ha affermato che questo seminario conclude la serie di incontri dedicati al tema del bullismo e della microcriminalità. Un altro incontro propedeutico è stato tenuto il tre febbraio dallo stesso relatore.
       Nella sua dotta conferenza il professor  Ivan Di Blasi tra l’altro ha affermato: “Il bullismo è un fenomeno giovanile che interessa soprattutto le realtà scolastiche, ma anche gli oratori, le associazioni sportive, poiché da esse il giovane non si può allontanare, mentre da altre realtà si può allontanare più facilmente senza destare sospetto nei genitori. Tuttavia il fenomeno è presente anche nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. I ragazzi che hanno compiuto atti di bullismo è più facile che diventino criminali, perché sono dei soggetti anti-sociali. Essi manifestano comportamenti persecutori e prepotenti nei confronti del più debole fisicamente e psicologicamente, incapace di far fronte all’aggressività del bullo e questa è una caratteristica della vittima”.
La professoressa Maria Stella Barbagallo a  conclusione dei lavori ha affermato: “Noi insegnanti quando accadono fatti di bullismo ai propri alunni non possiamo fare finta di niente, ma dobbiamo intervenire, informando i genitori degli alunni-bulli e degli alunni-vittima, il dirigente scolastico e tutte le figure e le istituzioni necessarie per cercare di arginare il problema”.
Giuseppe Carà