Mostra di pittura di Franca
Lanza
LA PITTRICE FRANCA LANZA
ANGOLO DELLA MOSTRA
PIETRAPERZIA. Mostra di pittura dell’ottantenne
Franca Lanza. L’esposizione si è tenuta al teatro comunale su iniziativa della
Pro Loco di Alessia Falzone. Sono state esposte circa 90 quadri di cui la
maggior parte su vetro. Le sue pitture, in prevalenza, ritraggono la natura con particolari interessi
ai fiori.
Franca
Lanza è nata a Tripoli nel 1930 e non appena ventenne rientra in Italia e va al
matrimonio con il farmacista Stefano Mendola; le sue figlie sono Giovannella
laureata in farmacia e Lia laureata all’accademia delle belle arti. In paese
fondò l’AIRC (Associazione Italia della Ricerca sul Cancro) e ne fu presidente
per ventenni e poi passò l’incarico alla professoressa Ketty Palascino. La sua
produzione artistica è di centinaia di quadri. Una studio accurato e puntiglioso
è stato fatto dal critico d’arte Gianluca Micciché, che scrive: “Francesca
Lanza ha una vocazione contemplativa della natura attraverso la pittura; notevole anche la sua produzione nel ricamo. La
sua vocazione alla pittura raggiunge l’apice nella maturità: la sua memoria
storica rivisita i luoghi del vissuto e riesce a dare corpo alla sua vocazione
artistica. Nel calore del paese e nel silenzio del privato, la sua anima si apre
alla poesia della pittura con la creazione di diversi quadri realizzati su vetro creando con una fantasia feconda la sapiente
e fantastica composizione di fiori e
foglie essiccati e colorati. I suoi quadri rivelano la presenza costante della
Sicilia: i colori sono quelli della nostra terra. Le erbe, i fiori, le nature
morte ricche di luminosità e solarità sono un’autobiografia quasi un identikit che
diventa artefice del suo tempo aprendo attraverso la propria opera profonde meditazioni e riflessioni che scaturiscano della sua coscienza di animo
divinizzato”.
“Per questo il suo rapporto con i fiori e con le
foglie – conclude il grande critico - è intimamente sofferto. Il coloro è vivo, la materia si
anima, parla e coinvolge i sentimenti del visitatore.
La lettura dei soggetti è immediata e semplice; quindi il
linguaggio rappresentativo dei fiori diventa ora dolce ora violento, ora
malinconico ora gioioso; le tonalità dei
colori esprimono al completo il cammino della vita”.
Giuseppe Carà