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martedì 29 aprile 2014

RIAPRE IL PALAZZO DEL GOVERNATORE


DUE MOSTRE NEL PALAZZO DEL GOVERNATORE

UN PALAZZO DI GRANDE VALENZA


PIETRAPERZIA. Riapre il Palazzo del Governatore. La sezione dell’Archeoclub del presidente Andrea Rapisardi d’intesa  con l’amministrazione comunale del sindaco Vincenzo Emma,  riapre  il palazzo del Governatore alle visite. Il palazzo del Governatore monumentale edificio di interesse sia storico che architettonico fa da cornice alla piazza del Carmine dalla quale parte la processione del Venerdì Santo di Lu Signuri di li Fasci.
“Di notevole interesse – afferma Andrea Rapisardi esimio storico locale -  la balconata angolare sorretta da mensoloni rappresentanti allegorie della vita dell’epoca. In origine era la sede del governatore, personaggio di fiducia del principe, che aveva la funzione di amministrare in assenza del signore. L’ingresso è composto da un ampio vestibolo con voltine a crociera, sorretto al centro da due colonne in pietra, oggi diviso da un muro in seguito alle varie frammentazioni subite dall’edificio, ma ancora è leggibile l’architettura originaria. Tramite uno scalone in pietra, si accede ai piani superiori: lo scalone culmina con un portale in alabastro locale di finissima fattura”.
“All’interno – afferma l’assessore Tina Scivoli - è stata allestita a cura dell’Archeoclub una mostra fotografica sul territorio e a completamento sono esposte le foto di Filippo Arena sul castello. Validissimi collaboratori sono stati i soci dell’Archeoclub: Gianluca Miccichè, Gianluca Amico, Salvatore Bonaffini, Daniela Raspa e Filippo Arena; questi  presi della passione ed interesse hanno reso l’ambiente interessante, curandone la pulizia e l’arredo fotografico,  corredandolo anche di alcune piante e disegni dell’edificio”.
L’assessore  Catena Scivoli collaborando con il presidente Andrea Rapisardi ha reso possibile la fruizione del monumento  ai visitatori per due giorni la settimana: Sabato e domenica.
Il palazzo era diventato proprietà privata; ma data la sua dimensione tipicamente ed altamente medievale, con innesti rinascimentali e barocchi  fu comprato dal comune quando era sindaco l’avvocato Gino Palascino per 180 milioni con un finanziamento da parte dell’assessorato  regionale ai beni culturali. Sempre lo stesso assessorato fece un finanziamento di 800 milioni; il finanziamento si perdette perché le amministrazione che defenestrano Palascino dal Comune, non presentarono il progetto esecutivo e quindi si perdette un finanziamento che avrebbe dato splendore a questo gioiello che è il monumento più singolare del centro storico.
Giuseppe Carà