DUE MOSTRE NEL PALAZZO DEL GOVERNATORE
UN PALAZZO DI GRANDE VALENZA
PIETRAPERZIA. Riapre il Palazzo del Governatore. La
sezione dell’Archeoclub del presidente Andrea Rapisardi d’intesa con l’amministrazione comunale del sindaco
Vincenzo Emma, riapre il palazzo del Governatore alle visite. Il
palazzo del Governatore monumentale edificio di interesse sia storico che
architettonico fa da cornice alla piazza del Carmine dalla quale parte la
processione del Venerdì Santo di Lu Signuri di li Fasci.
“Di notevole interesse –
afferma Andrea Rapisardi esimio storico locale - la balconata angolare sorretta da mensoloni
rappresentanti allegorie della vita dell’epoca. In origine era la sede del
governatore, personaggio di fiducia del principe, che aveva la funzione di
amministrare in assenza del signore. L’ingresso è composto da un ampio
vestibolo con voltine a crociera, sorretto al centro da due colonne in pietra,
oggi diviso da un muro in seguito alle varie frammentazioni subite
dall’edificio, ma ancora è leggibile l’architettura originaria. Tramite uno
scalone in pietra, si accede ai piani superiori: lo scalone culmina con un
portale in alabastro locale di finissima fattura”.
“All’interno – afferma
l’assessore Tina Scivoli - è stata allestita a cura dell’Archeoclub una mostra
fotografica sul territorio e a completamento sono esposte le foto di Filippo
Arena sul castello. Validissimi collaboratori sono stati i soci dell’Archeoclub:
Gianluca Miccichè, Gianluca Amico, Salvatore Bonaffini, Daniela Raspa e Filippo
Arena; questi presi della passione ed
interesse hanno reso l’ambiente interessante, curandone la pulizia e l’arredo
fotografico, corredandolo anche di
alcune piante e disegni dell’edificio”.
L’assessore Catena Scivoli collaborando con il presidente
Andrea Rapisardi ha reso possibile la fruizione del monumento ai visitatori per due giorni la settimana:
Sabato e domenica.
Il palazzo era diventato
proprietà privata; ma data la sua dimensione tipicamente ed altamente medievale,
con innesti rinascimentali e barocchi fu
comprato dal comune quando era sindaco l’avvocato Gino Palascino per 180
milioni con un finanziamento da parte dell’assessorato regionale ai beni culturali. Sempre lo stesso
assessorato fece un finanziamento di 800 milioni; il finanziamento si perdette
perché le amministrazione che defenestrano Palascino dal Comune, non
presentarono il progetto esecutivo e quindi si perdette un finanziamento che
avrebbe dato splendore a questo gioiello che è il monumento più singolare del
centro storico.
Giuseppe Carà