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lunedì 28 aprile 2014

LA STRADA DELLA CAVA DISSESTATA E DISORDINATA



Strade dissestate in abbandono


BARRILE SFIDA EMMA
LA FONTE TERAPEUTICA DI SATANA'


PIETRAPERZIA. “La viabilità urbana ed interpoderale – afferma Giovanni Barrile, leader del Pd e membro dell’esecutivo provinciale del partito -  è un disastro con scafi molte abbondanti che sono un grave ostacolo per le macchine specie per la sospensione. Emblematicamente prendiamo la strada che conduce al santuario della Cava e la discesa Madonnuzza che non è percorribili per gli accentuati dissesti. La strada per la Cava ha un indice alto  di percorribilità sia pellegrini che fanno “I viaggi” alla Madonna sia per le macchine; ci sono centinaia di buche; l’ufficio tecnico ha posto un cartello che limita  l’indice di marcia alla viabilità di 30 Km al massimo. Inoltre vi sono delle erbacce che dominano sovrane e dei cassonetti dell’immondizia che sono un’indecenza; domenica abbiamo fatto un sopralluogo e ci sembra che sia un affronto alla nostra patrona la Madonna della Cava”.

       “Inoltre – continua Giovanni Barrile – è scomparsa la fontana di Satanà e per l’incuria si è prosciugata. L’acqua di Satanà era molta indicata per la sua  efficacia nello sciogliere dei calcoli. Il problema amministrativo è molto grave e lacunoso. Anche le caditoie avrebbero bisogno di essere sciacquati dato ceri odori fastidiosi”.

        A Giovanni Barrile fa eco Antonio Di Gloria, vice segretario del partito, funzionario postale che annuncia: “Noi ci stiamo preparando per la conquista del palazzo di città; il paese ha bisogno di una svolta; noi abbiamo numerose persone che sarebbero disponibili alla carica di primo cittadino. Tra i quali abbiamo posato lo sguardo su Giovanni Barrile, il cui padre Giuseppe fu sindaco del Pci per vent’anni. Ha un lungo cammino di militanza politica facendo per parecchi anni il segretario. Scenderanno in campo il dottor Antonio Viola e la presidente del consiglio Rosa Maria Giusa. Noi siamo quelli della svolta ed abbiamo dato prova di essere molto vicini ai bisogni collettività”.

Giusepe Carà