LA ZONA DELO SCOPPIO
PIETRAPERZIA Domenica nel tardo pomeriggio si è verificato uno cappio nella conduttura principale che porta l’acqua dal serbatoio Canale a quello delle Serre nei paraggi di una famiglia gentilizia della zone. Lo scoppio è avvenuto in viale dell’Unità d’Italia nei paraggi delle palazzine Puglisi e della Standa. La scoppio è stato di grande portata: uno sgorgo d’acqua abbondante; infatti si è formato una fiumara. La strada è un’arteria principale del paese, quindi si è creato un immediato pericolo; dopo pochi minuti è arrivato il sindaco Enzo Emma che ha coordinato tutti gli interventi. D’intesa con il funzionario Toscano si è badato a chiudere l’acqua in uscita dai serbatoi Canali. Subito dopo è arrivato il responsabile della distribuzione dell’acqua l’ing. Crisafulli. Inoltre si è allertata la squadra di appoggio di Agrigento e si è pianificato l’intervento. Si sono presentati i membri delle giunta municipale Luigi Guarneri, Tina Scivoli, Giusy Rindone, assessore ai lavori pubblici, Totò Messina ed il consigliere “ad omnia” Totò Di Calogero. Gli stessi hanno provveduto a transennare la strada e quindi nella tarda serata la zona è stata messa al sicura. Valida la presenza dei vigili urbani: il vice comandante il mastino Gino Stringi e gli ufficiali Borino Micciché e Giovanni Falzone.
Ieri
mattina, le squadre di Enna, di Pietraperzia e di Agrigento si sono messi a lavoro
e trovato lo scoppio, nel pomeriggio il prezioso liquido ha cominciato ad
arrivare nelle abitazioni che si erano trovati all’asciutto.
“Ero
impegnato – ha dichiarato il sindaco – ma saputo la gravità del fatto e la
fiumara che si era formato mi sono precipitato nella zona; con tempestività e
coordinamento abbiamo evitato danni più gravi. Vi è stata una impeccabile sinergia.
La conduttura è stata indebolita dalle radici dei pini che noi con atto di
coraggio abbiamo tagliato”.
Tra i penalizzati dell’acqua, anche il
supermercato Bellomo di piazza Sindaco Filippo Anzallo che ha subito il disagio
per tutta la mattinata di ieri. La chiusura al transito pedonale e
veicolare dell’arteria perché l’acqua che usciva dalla condotta aveva provocato
un avvallamento ed asportato parte dell’asfalto proprio in corrispondenza della
caditoia per il deflusso delle acque bianche. Per precauzione, si era chiusa la
strada perché si temeva che la stessa potesse cedere da un momento all’altro e
si aprisse una voragine. Gli utenti che da piazza Filippo Anzallo dovevano
andare in viale Unità D’Italia erano costretti a fare il giro lungo e ad
imboccare il viale da via Verdi. I quartieri penalizzati sono stati Unità
D’Italia, Canale, Terruccia, Madonnuzza, Pozzillo, Mandrazzi, ed altri per un
totale di un centinaio di famiglie. Alcuni abitanti dei quartieri penalizzati
hanno fatto ricorso alle riserve idriche dei loro serbatoio di casa. Altri, che
avevano poca acqua o non ne avevano per niente, sono stati costretti ad
attingere il prezioso liquido alle fontanelle pubbliche di altri quartieri del
paese.
Giuseppe Carà