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martedì 25 settembre 2018

La festa di San Pio da Pietrelcina era cominciata il 20 settembre scorso con un triduo nella rettoria di San Nicolò predicato da don Giuseppe Rabita


 La festa di San Pio da Pietrelcina era cominciata il 20 settembre scorso con un triduo nella rettoria di San Nicolò predicato da don Giuseppe Rabita. 
 I PIONIERI DI SAN PIO

Ad organizzare il tutto, il rettore della stessa chiesa don Pino Carà, il parroco della matrice don Osvaldo Brugnone ed il gruppo di Preghiera del Santo di Pietrelcina, sezione di Pietraperzia. Il sabato sera, al termine della messa i devoti hanno recato a spalla la bara del santo in Chiesa Madre dove domenica si sono svolte tutte le celebrazioni. La processione è cominciata al termine della affollatissima messa vespertina del 23 settembre. Una novità di quest’anno era la statua del santo portata a spalla. Nel passato il fercolo veniva caricato su un camion e portato in processione per le vie del paese. Alla processione erano presenti don Osvaldo Brugnone, don Pino Carà e don Pino Rabita. C’erano pure il sindaco Antonio Bevilacqua in fascia tricolore e l’assessore Michele La Placa. Due ragazzi di colore ospiti, da alcuni mesi, della casa canonica di Pietraperzia della associazione “Don Bosco 2000”, si sono associati ai devoti nel portare a spalla la statua del Santo, pur essendo musulmani. In apertura di processione, i ragazzi immigrati della Don Bosco 2000, hanno fatto volare una corona di palloncini, simbolo della preghiera che unifica tutte le religioni. Molto artistici i fuochi di artificio sparati in contrada Serre e la liberazione delle colombe bianche che hanno spiccato il volo, simbolo della pace. I volatili sono stati offerti dall’avvocato Santo Di Gregorio e da sua moglie, la signora Enza Sardo.
Quest’anno ricorreva il XX anniversario della istituzione della festa esterna di S. Pio, voluta da don Pino Carà e concessa, con l’approvazione del clero locale, dal vescovo del tempo mons. Vincenzo Cirrincione. Altre attività, promosse dal Gruppo di preghiera “Sacro Cuore”, sono state, nel tempo, la collocazione di una artistica statua in bronzo lungo la via Marconi, oggetto di continua venerazione da parte dei fedeli e di quanti attraversano l’importante arteria, e numerose iniziative di solidarietà in favore degli indigenti del paese.