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domenica 13 luglio 2014

RESTAURATA LA MADONNA DELLA CAVA PATRONA DI PIETRAPERZIA.. KERMESSE 11 LUGLIO 2014



Presentazione del Restauro della Madonna della Cava  

HANNO CONTRIBUITO AL RESTAURO

RFFAELLA GRECO ILLUSTRA LE FASI MDEL RESTAURO

L'EFFIGE RESTAURATA



PIETRAPERZIA: Presentazione del restauro della Madonna della Cava: la vera immagine della patrona di Pietraperzia. Il restauro è stato finanziato dal banco cooperativo “San Michele di Caltanissetta e di Pietraperzia d’intesa con il rettore del santuario mons. Giovanni Bongiovanni ed il vicario episcopale  dei Beni Culturali della diocesi Don Pino Paci; sensibile la collaborazione economica dei fedeli. Il restauro che è durato tre anni ha avuto un costo di circa 25 mila euro. L’effigie è un’icona bizantina che fu sotterrata nella lotta iconoclasta e fu ritrovata secondo la tradizione da un muto trapanese che ottenne la favella. Per la “San Michele” hanno dato la presenza il presidente Nicola Mastrosimone e la vice presidente Rosaria Nicoletti; il direttore generale Michelangelo Bonsignore ed il vice Gabriele Nicoletti.
       “L’effigie – ha affermato il vescovo Rosario Gisana – dopo tanti secoli ritorna alla realtà di origine, dopo un restauro di qualità in modo scrupoloso e pignolo: I restauratori con molta pazienza hanno ricostruito le vera immagini della Madonna della Casa, nostra patrona. 
       Ha presentato le tappe del lavoro la restauratrice Raffaella Greco servendosi di diapositive. Molto partecipato l’evento che si cala nella storia del paese.
       Ha aperto i lavori il rettore monsignor Giovanni Bongiovanni  affermando che il restauro è stato possibile grazie alla banca San Michele, che è stata molto munifica. In complementarietà sono intervenuti il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, il prefetto di Enna Fernando Guida, il sindaco Vincenzo Emma che ha affermato che in paese vi è un pullulare di iniziativa per tutti i beni culturali, religiosi e civili, l’architetto Salvatore Gueli, soprintendente dei beni culturali della provincia di Enna, Don Giuseppe Paci direttore Ufficio Beni Culturali  della diocesi, l’arch. Luigi Maria Gattuso direttore per i Beni Storico artistici di Enna ; hanno portato il loro contributo scientifico ed artistico il dott. Polo Russo storico dell’arte, la dott.ssa Maria Katia Guida storica dell’arte della soprintendenza  di Messina ed i restauratori  Raffaella Greca e Mario Arangio.
        A chiusura dei lavori è stato inaugurato il museo religioso adiacente il santuario dove tra l’altro vi sono centinaia di ex voto per grazie ricevute.
“La sacra effigie, oggetto di venerazione da parte del popolo pietrino, - afferma il presidente dell’Archeoclub Andrea Rapisardi, che ha curato la struttura tecnica dell’organizzazione - dimostrava la sua vetustà ed era in pessime condizioni di conservazione, e necessitava di un pronto ed immediato intervento. I restauratori con massima perizia e sotto la guida della soprintendenza di Enna, collaborati dall’Archeoclub hanno condotto i lavori di risanamento e pulitura dopo essersi consultati con il gruppo .
L’effigie nel 1687 fu staccata dal muro e portata a Pietraperzia, ma in contrada Madonnuzza  cadde dalla lettiga frantumandosi in mille cocci; fu ricomposta ma parte dell’originale andò perduta. Fu allora che per riempire il vuoto fu ridipinto il Bambino Gesù in una posizione presumibilmente diversa dall’originale.
Il volto riapparso da sotto una miriade di “ridipinture”, è originale e come tutte le icone ha una aureola in ocra perlinata  nei contorni; del Bambino di originale resta l’aureola.
Per dare maggiore chiarezza alle varie e lunghe fasi del  restauro, a cura dell’Archeoclub con la collaborazione della Soprintendenza di Enna ed i restauratori, nel salone della Cava è stata allestita una mostra  con foto e spiegazioni sulle varie fasi, arricchita dagli ex voto, arredi, paramenti ed un capitello in marmo del Gagini proveniente dalla precedente chiesa.
Giuseppe  Carà