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mercoledì 30 luglio 2014

LA REGIONE TARDA A RIMBORSARE AL COMUNE LE SOMME PER I PENDOLARI


Ritardi della Regione per il rimborso dei pendolari
IL PRIMO CITTADINO ENZO EMMA
IL DIRIGENTE SCOLASTICO ARCANGELO AMOROSO

PIETRAPERZIA. Ritardi della Regione tramite l’assessorato agli Enti Locali ed alla Funzione Pubblica per il rimborso della somma impiegata dal comune per il trasposto dei pendolari. Devono essere rimborsate le somme relative agli anni 2012/13 e 20\13/2014 per un totale di 350 mila euro.
       In questi giorni hanno predisposto l’accreditamento della somma di 151 mila e 249 euro per l’anno scolastico 2011/12.
       L’amministrazione comunale ha predisposto il bando per l’abbonamento dell’anno 2014/15 per gli studenti pendolari e secondo il capo divisione Domenico Adamo la scadenza cade l’otto agosto prossimo.
       Nel 2014 i pendolari esterni sono stati 309 di cui 53 frequentano le scuole superiori di Barrafranca, 26 quelli di Enna Bassa, 28 Enna Alta, 23 Piazza Armerina e 179 Caltanissetta. Dal 2003 ad oggi gli studenti pendolari superano i trecento.
Con il nuovo anno scompare il plesso Pietro Toselli, che aveva sede propria e le classi sono stati spostanti nell’istituto Vincenzo Guarnaccia; il consiglio d’istituto ed il collegio dei docenti su proposta del dirigente scolastico Arcangelo Amoroso ha titolato il nuovo plesso a San Giovanni XXIII.
“Abbiamo attenzionato – afferma il sindaco Vincenzo Emma – l’istituto comprensivo locale ed abbiamo avviato un progetto per cambiare l’arredo scolastico che è obsoleto e siamo in perfetta sintonia con il preside Amoroso, che sta dando lustro alla scuola di Pietraperzia. Tuttavia sporadicamente non mancano i furti ed i tentativi di furti; ci siamo organizzati anche per questo problema e che per il nuovo anno scolastico in tutta la scuola vi saranno le video camere , che metteremo nelle zone più a rischio del paese”.
       “Un’attività qualificata della nostra scuola – afferma il dottor Arcangelo Amoroso -  è la drammatizzazione. La nostra è una didattica attiva e quindi la scuola è un “laboratorium e non un “auditorium” che fa annoiare gli alunni con l’insegnamento frontale”.
Giuseppe Carà