Atto sacrilego contro la statua di San Pio da
Pietrelcina
LA STATUA OFFESA
DEGRADO DELLA PIAZZETTA
PIETRAPERZIA. Atto sacrilego contro la statua di
San Pio da Pietrelcina; infatti è stata imbrattata di coloro indecoroso
verdino: la statua di San Pio si trova
nell’omonima piazza che fa da stazione degli autobus. Si tratta di una atto sacrilego voluto come
sfregio alla statua del santo taumaturgo. La statua esposta al pubblica è stata
comprata con le offerte dei preghiere ed è molto venerata dai pietrini; infatti
ogni giorno il monumento è coperto di abbandonati fiori. Sono tanti coloro che
si fermano davanti alla statua in preghiera. Un atto di condanno del vile gesto
viene dalla presidente del gruppo di San Pio ins. Giovanna Guarnaccia, la quale
dichiara: “La sfregio è a tutto il paese, perché San Pio è penetrato in tutte
le famiglie ed il giorno della festa, che è il 23 settembre, hanno partecipato migliaia di persona. In ogni
famiglia vi è una immagine o una statuetta di San Pio.
Il
gruppo si organizzato per pulire la statua e si è dato da fare il responsabile
organizzativo del gruppo Calogero Vinci e la consorte Pina.. La statua è di
bronzo ed il costo è stato di dodici
milioni. Certamente San Pio è il santo che è più venerato a Pietraperzia e la
notte della festa non ci sono furti perché anche i ladri vanno a pregare San
Pio.
Il
gruppo ha fatto una petizione orale all’assessore all’ambiente Totò Messina
perche sia decorosa la villetta che fa
corona al santo; in modo particolare la fontana è asciutta ed è ricettacolo di
rifiuti solidi.
I
grillino hanno preso impegno che se non si provvede tempestivamente saranno
loro a dare decoro all’ambiente ed a San Pio che hanno scelto come loro patrono,
certe che conquisteranno il palazzo di città.
Tutto
il paese è amareggiato per l’atto sacrilego e mercoledì prossimo nella chiesa
di San Nicolò vi sarà un’ora di adorazione in riparazione dell’atto sacrilego;
e poi si andrà in processione alla statua del Santo nel viale Marconi. In
questo atto il paese sta dimostrando di avere solide radici religiose
Giuseppe Carà