Incontro
sugli esorcismi e sulla liberazione dei demoni
DON GIUSEPPE RABITA E DON OSVALDO WILLIAM BRUGNONE
IL TESTO
PIETRAPERZIA. Un lungo
cammino di liberazione quello testimoniato da Francesco Vaiasuso originario di
Alcamo giovedì scorso presso la Chiesa Madre. Una liberazione dalla possessione
diabolica che ha impegnato per diversi anni i più quotati esorcisti della
Chiesa cattolica. Nel dicembre 2002 Vaiasuso, fin dalla fanciullezza tormentato
da diverse malattie, incontra a Palermo nella chiesa della Noce padre Matteo La
Grua, noto esorcista francescano morto qualche anno fa in odore di santità, il
quale in un lungo colloquio riesce a trovare la causa delle sue sofferenze: una
possessione diabolica e non di un solo demonio ma addirittura di 27 legioni di
diavoli, come lo stesso Satana confessa all'esorcista in quell'incontro. Una
storia sconvolgente è drammatica di cui si sono occupati anche i grandi mezzi
di informazione, la Rai e Tv2000 che gli ha dedicato una puntata della
trasmissione "Vade retro" che si occupa appunto di fatti di questo
genere. Vaiasuso, 43 anni, è stato accompagnato dalla moglie Daniela e dal
gruppo di preghiera denominato 'maranatha' una parola aramaica che significa
"vieni Signore". Nel suo intervento-testimonianza Vaiasuso ha
ripercorso il suo dramma ma rileggendolo alla luce della liberazione che si è
realizzata grazie alla fede sua e dei sacerdoti esorcisti che lo hanno seguito.
Tale esperienza è poi confluita in un libro, scritto in collaborazione con il
giornalista di "Repubblica" Paolo Rodari, dal titolo "La mia
possessione. Come mi sono liberato da 27 legioni di demoni".
“L'iniziativa
– ha affermata il parroco don Pino Rabita -è stata promossa a conclusione del
cammino di catechesi liturgica che ha visto un gruppo di cristiani esaminare i
diversi rituali dei sacramenti della Chiesa. Lo scorso anno l'argomento
affrontato ha riguardato il rito degli esorcismi che è stato condotto da don
Osvaldo Brugnone”.
“Un
pubblico incuriosito e attento – conclude don Osvaldo - ha seguito l'incontro
che si è concluso con un piccolo dibattito sulla presenza del demonio nella
vita degli uomini e del contesto di superstizione in cui, nonostante il
progresso scientifico e tecnologico, spesso le persone cadono ricorrendo a
maghi, sedute spiritiche o addirittura a satanismo. Un segnale questo che il
mondo ha bisogno di Dio e della civiltà dell'amore per abbattere la cultura
dell'odio e dell'individualismo nella quale sta annegando la nostra civiltà
occidentale”.
Giuseppe
Carà