MESSAGGIO DI LUISA LANTIERI
Ha atteso il pronunciamento
della sentenza per esprimere quello che era il suo pensiero ed ora che il
giudice le ha dato ragione Luisa Lantieri ne chiede il massimo rispetto così
come si deve a tutte le sentenze. La vicenda che ruota intorno alla deputata regionale
è ormai nota a tutti e riguarda la diatriba fatta di carte bollate con
Salvatore Campione, candidato alle regionali nella stessa lista della Lantieri,
che presentò a suo tempo ricorso contro l'elezione della sfidante.
"La sentenza che rigetta per intero il ricorso sulla regolarità della mia elezione - osserva l'on. Lantieri - mi ripaga ampiamente delle tante illazioni nel frattempo consumate da qualche malaccorto consigliere, che ha fatto sprofondare nell'insuccesso chi riteneva di sovvertire le regole della democrazia".
Lantieri ha spiegato il suo silenzio come una scelta ben precisa "perché la magistratura operasse in piena serenità, fiduciosa che la ragione avrebbe prevalso e che la giustizia avrebbe vinto".
Un atteggiamento che la deputata dice di voler continuare a mantenere anche ora quando, in virtù di una sentenza, "potrei far valere ben altre valutazioni su un caso creato ad arte, impostato male, condotto peggio e finito in disfatta". Sul caso specifico, infatti, Luisa Lantieri dà parola e meriti al suo avvocato Stefano Polizzotto "che ha brillantemente seguito il caso, cosi ognuno potrà, se lo vorrà, trarre le debite conclusioni. Dico solo a chi ipotizzava la mia decadenza che dovrà farsene una ragione e fare ammenda sugli errori fatti".
Ma c'è un aspetto in particolare che sta a cuore di Luisa Lantieri: "La limpidità della mia elezione non era in discussione perché il risultato di anni di lavoro al servizio della gente e del consenso che questa ha voluto riconoscermi, non ho mai smesso di dedicarmi al mio territorio ed alle esigenze dei tanti che hanno visto in me un punto di riferimento affidabile" e assicura che "continuerò a farlo con lo spirito di sempre, senza rancore"
"La sentenza che rigetta per intero il ricorso sulla regolarità della mia elezione - osserva l'on. Lantieri - mi ripaga ampiamente delle tante illazioni nel frattempo consumate da qualche malaccorto consigliere, che ha fatto sprofondare nell'insuccesso chi riteneva di sovvertire le regole della democrazia".
Lantieri ha spiegato il suo silenzio come una scelta ben precisa "perché la magistratura operasse in piena serenità, fiduciosa che la ragione avrebbe prevalso e che la giustizia avrebbe vinto".
Un atteggiamento che la deputata dice di voler continuare a mantenere anche ora quando, in virtù di una sentenza, "potrei far valere ben altre valutazioni su un caso creato ad arte, impostato male, condotto peggio e finito in disfatta". Sul caso specifico, infatti, Luisa Lantieri dà parola e meriti al suo avvocato Stefano Polizzotto "che ha brillantemente seguito il caso, cosi ognuno potrà, se lo vorrà, trarre le debite conclusioni. Dico solo a chi ipotizzava la mia decadenza che dovrà farsene una ragione e fare ammenda sugli errori fatti".
Ma c'è un aspetto in particolare che sta a cuore di Luisa Lantieri: "La limpidità della mia elezione non era in discussione perché il risultato di anni di lavoro al servizio della gente e del consenso che questa ha voluto riconoscermi, non ho mai smesso di dedicarmi al mio territorio ed alle esigenze dei tanti che hanno visto in me un punto di riferimento affidabile" e assicura che "continuerò a farlo con lo spirito di sempre, senza rancore"
A cura di William Savoca