Oggi la sagra dei soldati di Erode
UN MOMENTO DELLA PROCESSIONE
PIETRAPERZIA.
Oggi la festa di San Giuseppe ha il momento più alto nella sceneggiata “La
sagra dei Soldati di Erode”. E’ stata posticipata alla domenica dal parroco
Giuseppe Rabita.
Essa
viene presentata alle ore 12 nello spiazzale davanti la chiesa Madre.
I personaggi della recitazione sono: San
Giuseppe, Fabio Romani; la Madonna, Lucia Mirabella; il bambino Gesù, Salvatore
Rosselli; l’angelo andrea Sfalanga; i soldati d’Erode: Calogero Bonfirraro,
Filippo Bonfirraro e Roberto Falzone.
La sagra è stata preceduta da un triduo
di preparazione che si è tenuto in chiesa madre dato che la chiesa San Giuseppe
è chiusa al culto da un ventennio.
"La Sagra dei saldati d’Erode" consiste nella
recitazione dell'episodio evangelico che ricorda "La Fuga in
Egitto"; in modo particolare quando i soldati d’Erode vengono mandati in
giro per cercare il Bambino. La processione della Sacra Famiglia prende il via
dalla parrocchia Santa Maria di Gesù e quando arriva nel Piazza Madrice, trova
ad attenderla i soldati d’Erode che danno il via alla rappresentazione scenica.
I soldati sono abbigliati da cavalieri di Spagna e portano: mantelli di seta,
pantaloni aderenti, cinturone nero, stivale di cuoio, cappello, guanti bianchi,
e sciabola simile a quella in dotazione all'arma dei carabinieri. La Sacra Famiglia impaurita per la presenza
dei soldati erodiani si ferma. Comincia
la declamazione dei versi dell'abate Salvatore Russo; le tre guardie spiegano
il motivo che li spinge ad uccidere gli innocenti d’Israele. Interviene
l'Angelo con la famosa affermazione "Deh, fermate la barbara
mano"! Così viene bloccata la loro
mano omicida e l'angelo dissuade i soldati dall'atrocità del loro proposito: se
essi uccidono quel Bambino, uccideranno il figlio di Dio. Presa coscienza
dell'atroce errore che avrebbero commesso, i tre ufficiali chiedono perdono e
si ritirano dalla scena, ritornando alle loro case. Così la Santa Famiglia può
accedere sul palco dove c'è una gran tavola imbandita di cibi succulenti,
offerti dalla generosità dei fedeli. La manifestazione si conclude con la
recita d’alcuni versi da parte dell'Angelo e con la benedizione impartita a
modo di croce del Bambino Gesù e con l'appetitosa verifica della bontà dei
cibi, da parte dei tre attori che interpretano la Sacra Famiglia.
La tradizione dei soldati d’Erode è d’origine barrese e risale alla
seconda meta del 1700, quando l'abate barrese Giuseppe Nicolò Baldassarre Russo
pensò di verseggiare l'episodio evangelico de "La fuga in
Egitto". L'episodio in forma di
dialogo è stato liberamente interpretato nei contenuti dall'abate Russo.
La prima rappresentazione a Pietraperzia avvenne il 19 marzo del 1924 e
fu interpretata da attori barresi. Questa recitazione fu organizzata dai
falegnami soci della società operaia "Regina Margherita". La giornata
di San Giuseppe si chiude con la processione che prende il via dalla Chiesa
Madre e che viene portata per le vie del paese ed arrivati al quartiere Santa
Croce, vengono sparati i giochi d'artificio.
Giuseppe Carà