PIETRAPERZIA. Su iniziativa dell’associazione
sportiva dilettantistica equestre “I Cavalieri di Caulonia” e del suo
presidente Andrea Chiolo si è tenuto il primo
Memorial “Lillo Cagno”, che ha tenuto impegnati 38 cavalieri dell’associazione;
presente anche Giusy Ferreri, la vedova di Lillo Cagno.
L’iniziativa
è stata inserita nel contesto dell’Estate pietrina magistralmente coordinata
dal vice sindaco Sebastiano Salerno delegato dal sindaco Antonio Bevilacqua,
che ha presieduto la premiazione finale insignendo i cavaliere della medaglia
fatta coniare dallo stesso sindaco. Anche questa volta ci sono stati numeroso
sponsor.
Il
memoriale è stato inserito perché Lillo Cagno venuto meno alcuni mesi addietro si
prodigò per l’associazione avviando i primi elementi della ippoterapia
infantile. Ha avuto la sua solennità il “Battesimo
della Sella”, in cui un centinaio di persona tra bambini ed adulti hanno
cavalcato per la prima volta un cavallo.
Di
grande bravura è stata l’esibizione circense di Debora Calì di Piazza Armerina di nove anni
che con il suo cavallo ho mostrato prodezze di eccezionale qualità.
I 38
cavalieri del memorial sono: Biagio
Messina, Mario Miccichè, Gianfilippo Monachino, Pietro Nocilla, Michele
Pagliaro, Luca Pagliaro, Salvatore Paternò, Danilo Puzzo, Antonino Salvaggio,
Paolo Salvaggio, Gaetano Spampinato, Filippo Specioso, Giuseppe Specioso,
Alessandro Tambè, Antonio Taschetti, Mirko Tomasella, Giuseppe Tropea, Calogero
Viola, Filipponeri Viola, Antonio Abate, Valentina Barbusca, Ivan Bavuso,
Francesco Bilardi, Salvatore Brizzi, Giuseppe Caffo, Oscar Cagno, Daniele
Corvo, Filippo Salvatore Di Calogero, Filipponeri Di Marca, Giuseppe Di Marca,
Salvatore Di Marca, Gabriele Erbicella, Salvatore Fasciano, Gianluca Gallo,
Dario La Rosa, Antonino Mancuso, Marika Marchì, Giuseppe Mendolera.
I
cavalieri di pomeriggio sono stati in pellegrinaggio alla santuario della
Madonna della Cava, dove ad attenderli c’era monsignor Giovanni Bongiovanni che
ha celebrato un rito di ordine equestre ed ha impartito “La benedizione del
cavaliere”.
Giuseppe Carà