Mappa
della felicità
MICHELE LAPLACA E ANTONIO BEVILACQUA
PIETRAPERZIA. Venerdì scorso è
cominciato a Pietraperzia un progetto dal nome "Mappa della
felicità". Si tratta di un lavoro che mira a creare soluzioni innovative
partendo dallo studio di cosa offra oggi Pietraperzia.
La
prima tappa, fissata per i giorni 3 e 4 novembre, ha visto coinvolti 25
studenti della facoltà di architettura dell'università di Palermo, venuti a
Pietraperzia per aiutare alcuni artisti ed artigiani pietrini a creare degli
spazi espositivi all'interno dei propri lavoratori. Sfruttando questo lavoro e
le competenze di studenti, docenti e professionisti, si creeranno percorso
turistici che, per la prima volta, si baseranno sull'idea di un "museo
diffuso".
Gli
altri due progetti dureranno tutto l'inverno e consisteranno: il primo nella
spiegazione di come usare gratuitamente i nuovi strumenti di comunicazione per
pubblicizzare la propria attività (non necessariamente bisogna avere
un'attività in funzione per partecipare. Può anche servire da spunto per chi ha
intenzione di aprirne una); il secondo vedrà come protagonisti i bambini che
verranno formati ad usare le nuove
tecnologie (kit arduino su tutti) per realizzare piccole automazioni.
“Naturalmente
in questo percorso – afferma il sindaco Antonio Bevilacqua - non siamo soli. Ci
stanno guidando Alessandro Cacciato (già autore de "Il sud vola" che
racconta le storie di molti giovani siciliani che hanno avuto successo
rimanendo in Sicilia), l'architetto Giuseppe Guerrera (docente presso la facoltà
di architettura dell'università di Palermo), l'arch. Lillo Giglia (progettista
di Farm Cultural Park di Favara), l'arch. Andrea Caporale, molte associazioni
(SiciliAntica, Archeoclub, Pro Loco, Amici della Biblioteca) e numerosi
artisti, artigiani, commercianti ed
albergatori locali”.
“Per
capire meglio e scoprire di cosa si tratta,- chiude l’assessore Michele Laplaca
- ci è stata la possibilità di
partecipare alla festa che si ò tenuta nel palazzo municipale nel cortile suggestivo
di Via Pescheria”.
Giuseppe
Carà