Inaugurato l’altare della Militare
in congedo
L'ALTARE DI GIOVANNI ZARBA
PIETRAPERZIA. Con la presenza del delegato vescovile
monsignor Nino Rivoli, del parroco Giovanni Bongiovanni, del presidente
Salvatore Amata, dell’artista Giovanni
Zarba e numerosi soci del sodalizio Militare in Congedo è stato
inaugurato l’altare nella tomba sociale al cimitero di Pietraperzia.Il grande
capolavoro è stato titolato “Ianua Coeli” ossia Porta del Paradiso. Il grande
mausoleo è stato fatto con i risparmi dei soci ed è costato circa 25 mila euro.
L’artista Giovanni Zarba nella relazione illustrativa afferma: “Dinnanzi
al mausoleo che custodisce le spoglie mortali dei credenti in Cristo si
sviluppa un padiglione che è capace di raccogliere un numero nutrito di fedeli
che si recano a pregare per i defunti; legato al padiglione vi è uno spazio che
è stato pensato come luogo simbolico che racconta la vita oltre la morte. lo
spazio è idealmente diviso in due sezioni da un grande arco che si configura
come il portale di un grande ingresso. Questo introduce ad uno superficie in
cui è piantato un albero di ulivo che occupa lo spazio libero con la sua fronda”.
“Il portale – continua Giovanni
Zarba - richiama l’azione salvifica di Cristo che, spezzato il pungiglione
della morte ha aperto ai credenti il regno dei cieli. L’albero di ulivo, con la
sua elevata valenza simbolica, è piantato oltre il grande arco, rappresenta lo
stato paradisiaco a cui sono chiamati tutti i “crismati”, cioè tutti coloro che
hanno ricevuto l’unzione dello spirito e con la loro vita si sono conformati a
cristo, l’unto per eccellenza. La sezione antistante è spazio liturgico
destinato ad accogliere l’altare, l’ambone e la sede presidenziale per la sacra
celebrazione. La celebrazione eucaristia è l’anello che congiunge le realtà
future e desiderate con coloro che, pellegrini sulla terra, camminano tra le
vicende di questo mondo, trovando la forza nei sacramenti ed elevano lo sguardo
verso Dio della Misericordia, con la sicura speranza di entrare nel regno dei
cieli”.
“Siamo grati
– dichiara il presidente Salvatore Amato – al grande artista Salvatore Zarba,
che in modo mirabile ha saputo fondere l’umano ed il divino, in una prospettiva
futura che è la beatitudine dei Santi”.
Giuseppe Carà