
LA MADONNA DEL SOCCORSO
PIETRAPERZIA. Domani alle ore 20 presso la chiesa
del Carmine si avrà la presentazione del restauro della tela della la Madonna
del Soccorso risalente al Settecento.
Daranno
la presenta il vescovo della diocesi piazzese Rosario Gisana, l’architetto della
soprintendenza di Enna Salvatore Gueli, che ha vigilato sui lavori, Don Filippo
Salamone vice direttore diocesano dei Beni culturali; il vicario episcopale per
la liturgia don Antonino Rivoli, terrà una relazione sull’iconografia della
Madonna del Soccorso.
Il
restauro è stato realizzato dalla ditta di Giuseppe Inguaggiato di Gangi; sulla
tela si sono fatti i seguenti interventi: rintelaiatura, foderatura, pulitura,
consolidamento e integrazione, ove possibile, della pittura.
Il restauro è stato promosso
dalla confraternita intitolata proprio a Maria SS. del Soccorso presieduta dal
Governatore Giuseppe Maddalena. Il restauro è stato finanziato dal dottor Giovanni
Falzone a ricordo della sua cara mamma Antonietta Fiorino deceduta lo scorso
anno.
La presentazione della tela
fa parte del triduo della festa della Madonna del Carmelo. Il vescovo Rosario Gisana prima della inaugurazione della
tela cerimonia, alle ore 19, presiederà un rito liturgico. La festa della
Madonna del Soccorso si celebra l’8 settembre e per la circostastamza n i
confrati fanno la vestizione dei nuovi
confrati.
“Il culto della Beata Vergine
Maria del Soccorso o Succurre Miseris (uno degli appellativi con cui la Chiesa
venera Maria) – dichiara il rettore don Giuseppe Rabita - fu istituito a
Palermo nel 1306, in
seguito all'apparizione della Vergine al padre agostiniano Nicola La Bruna.
Secondo la tradizione, il monaco, affetto da male incurabile e ormai in fin di
vita, fu guarito dalla Madonna, che in cambio gli chiese di diffondere la
notizia del miracolo e di farla invocare col nome di Madre del Soccorso. Da
quel momento gli Agostiniani diffusero il culto della Madonna del Soccorso in
tutta Italia e in altri paesi europei. Probabilmente fu dovuta a loro
l’introduzione del culto a Pietraperzia essendo stata quella Chiesa nel XVII
secolo sede di un convento agostiniano!”.
Giuseppe Carà