Rinvenuta tela del XVI secolo
nella chiesa San Nicolò
SCOPRITORI
GIALUCA MICCICHE', ANDREA RAPISARDI, DON PINO CARA', GIANLUCA AMICO
PIETRAPERZIA. Rinvenuta tela del XVI nella chiesa
San Nicolò. L’occasione è stata nella celebrazione di “Chiese Aperte” gestita
dall’Archeoclub. Nel contesto è venuto fuori una cassapanca ben conservata in
uno dei sotto tetti e da almeno 50 anni non si apriva. Portata la cassapanca in
sacrestia all’apertura ci è accorti che erano contenuti delle preziosità di
valore. La verifica è stata fatta dal
Rettore don Pino Carà, dal presidente Andrea Rapisardi, dai segretari Gianluca
Miccichè e Gianluca Amico.
Tra le
preziosità trovate nella cassapanche è stata rinvenuto una tela decorosamente
conservata. La cassapanche era ben nascosta e non si apriva da almeno 50 anni.
Il
rettore della chiesa don Pino Carà subito ha avuto la percezione che si era di fronte ad una scoperta. Per motivi
prudenziali d’intesa con il diretto del museo diocesano monsignor Giuseppe Paci, la tale è stata
affidata in custodia al muso diocesano. A consegnare la tela al muso sono stati
Salvatore Di Calogero, braccio destro di don Carà e lo stesso rettore. Sarà
chiesto il nulla osta alla soprintendenza alle belle arti e si procederà al
restauro. Mecenate si è offerto lo stesso rettore della chiesa don Pino Carà.
La
tela rappresenta: la Madonna che tiene in braccio Gesù Bambino e nella mano
destra un cuore. In atteggiamento mistico nella parte bassa San Francesco che
dà grandiosità a tutta la tela.
Circa
lo stato della tele si può affermare che l’immagine è integra; invece la tela
dà segni di logoramento dovuti al tempo; infatti si trova in avanzato stato di
degrado (telaio inesistente con alcune lacerazioni in tutta la superficie del
dipinto dovuto allo stelaiamento ed alla scorretta conservazione.
“Il pregevole dipinto, un olio su tela di autore
ignoto, - afferma Gianluca Miccichè, critico d’arte, è databile al XVI sec. - dimensioni 145x99
cm, rappresenta con vivace cromatismo un mistico San Francesco in ginocchio ed
in contemplazione della Vergine; quest'ultima con la mano sinistra sostiene il
Bambinello e con la mano destra regge il "sacro cuore. La raffigurazione e
la presenza del "sacro cuore" nel dipinto testimonia ed avvalora la radicata devozione del culto per
"quel cuore che ha tanto amato gli uomini" presente da secoli nella
chiesa e nelle parrocchie cittadine”.
“Tutto il "sacro materiale"ritrovato
- afferma il presidente Andrea Rapisardi
- nella cassa panca è in buono stato di
conservazione; è stato accuratamente
catalogato e sistemato in appositi armadi nei locali della rettoria. Anche
secondo Rapisardi la tela è da
catalogare non più tardi del XVI secolo e forse anche antecedente. Le immagini
hanno un’identità rinascimentali. Un ruolo importante hanno i colori usati
dall’artista; certamente la dominanza di rosso fa pensare alla scuola veneziane
di Giogione, Tiziano e Tintoretto”.
Dati gli scempi che sono
stati fatti in passato e molte ruberie almeno c’è chi riesce a custodire le
preziosità artistiche con meticolosità.
ARCHEOCLUB