Colossale furto di rame.
Cento famiglie al buio. Il quinto della serie
IL SANTUARIO DELLA CAVA AL BUIO
PIETRAPERZIA. Colossale furto di rame. Cento
famiglie al buio. Il quinto della serie. Nella notte tra lunedì e martedì è
stato perpetrato il quinto furto di rame che comprende mezzo territorio di Pietraperzia
ed ha lasciato al buio cento famiglie.
Il
dottor Giuseppe Castellano uno dei cento inquilini di contrada Pirito con stizza
ha affermato: “Hanno messo in difficoltà un numero consistente di famiglio e per
ripristinare la linea ci vorranno una ventina di giorni. La mia famiglia abita in
modo stabile in uno di queste villini e
quindi per far fronte alla situazione ho comprato un gruppo elettrogeno che mi
è costato mille euro. Certamente i manigoldi hanno arrecato danni enormi a persone
che vivino nella normalità e non nella opulenza”.
L’operazione
nefanda è iniziata alle ore 22,30, quando i ladri hanno staccato i fili della
centrale e quindi tutte le famiglie sono rimaste al buio. Le famiglie pensavano
che si trattasse di un normale guasto. I ladri ormai esperti hanno iniziato da
contrada Fondachello da una villa di un patrizio romano; sono arrivati a
contrada Cava lasciando al buio il Santuario e la casa del pellegrino. Poi
hanno virato a destra per contrada Pirito, arrivando a Magazzinazzo al feudo
dei baroni Nicoletti ed hanno terminato in contrada Santa Lucia; praticamente
hanno fatto piazza pulita. I quattro Km di fil di rame sono valutabile almeno
dieci mila euro.
In
passato hanno fatto altri quattro furti di line elettriche in prevalenza in
contrade di Pietraperzia: 1) Menta, Satanà ,Tardare (in contrada di Barrafranca).
2) Mandrazzi, Fontana del Piano, Vigna d’Ascari. 3)Rancitito, Serra di Mezzo,
Tornabè. 4) Dulcis in fundo: Portella di Matteo, Vagni, Camitrici, Aiolo. Con
una stima sommaria sono stati fatti all’ameno cinquanta mila euro di danni.
In
positivo i carabinieri in contrada Favara in un furgone hanno recuperato con un inseguimento dei ladri 570 Kg di rame. L’operazione
partita in un inseguimento dai carabinieri di Piazza Armerina, sostenuti da
quelli Barrafranca, e Pietraperzia. Purtroppo i ladri alla guida del furgone
sono riusciti a fare perdere le tracce e poi come di consueto si trattava di un
mezzo rubato.
Giuseppe Carà