Salvato un rapace in via di estinzione dal Rag.
Francesco Tomasella
RAG.FRANCESCO TOMASELLA
IL GHEPPIO SALVATO
PIETRAPERZIA. Salvato un gheppio, appartenente alla famiglia dei rapaci
ed in via di estinzione. In Sicilia sono pochissime gli esemplari e sono una
specie rigidamente protetta. Il rapace era adagiato al ciglio di una strada
pubblica incapace di volare perché era ferito ad un’ala, con i chiari segni che
era stato ferito da qualche cacciatore bracconiere.
Protagonista nel nobile
gesto è il ragioniere Francesco Tomasella, affermato commercialista, il quale così
descrive il ritrovamento: “Domenica scorso verso le ore 16,30 mentre mi recavo nel
mio villino di contrada Runzi, sul ciglio della strada ho visto il volatale che
dava segni di voler volare, ma faceva qualche piccolo salto. Sono sceso ed ho
visto che si trattava di un volatile appartenente alla famiglia dei falchi, la
cui specie propria è “falcus tinnunculus”; in gergo viene chiamato “Cristaru” o
anche Spirito Santo.. L’ho preso ed ho fasciato la sua ferita che ancora deva
segni di gravità”.
“Dopo i primi soccorsi –
continua Francesco Tomasella - mi sono messo
in contatto con le autorità del corpo forestale, che a Pietraperzia abbiamo il
comandante Filippo Emma, che in brevissimo tempo è stato presente e siamo
andati nello loro stazione di servizio che in atto è nei locali della
delegazione comunale”.
Il gheppio ha trascorso la
notte di domenica a Pietraperzia curato. Ieri mattina è stato prevelavo dal comando forestale di
Piazza Armerina ed è stato portato nei locali della riserva della protezione di
Parco Ronzi per le cure del caso. Già per il gheppio sono iniziate le cure
della riabilitazione in atteso di avere una degna collocazione.
Il gheppio trovato da Francesco è un maschio e la sua caratteristica è di avere la testa grigio chiaro, le ali di
colore rossastro, che sono caratterizzate da alcune macchie scure della forma di asterisco. Solenne encomio è
venuto dal presidente del consiglio Rocco Miccichè che porterà il caso in consiglio comunale per
la consegna di una pergamena di benemerenza.
Giuseppe Carà