Le parrocchie pietrine in difesa delle tradizioni
cristiane. In risposta all’imperante dominio consumistico pompato dai mass
media della festa pagana di Halloween
RABITA - BRUGNONE
PIETRAPERZIA. “Le parrocchie pietrine – afferma Mons. Giuseppe Rabita -
si mobilitano in difesa delle tradizioni
cristiane. In risposta all’imperante dominio consumistico pompato dai mass
media della festa pagana di Halloween che va crescendo di anno in anno specie
tra le giovani generazioni, si vuole riaffermare la tradizione cattolica di “Tutti
i Santi” e della “Commemorazione dei Defunti”. Le comunità parrocchiali della
Madonna delle Grazie e della Chiesa Madre hanno perciò pensato di riunirsi
insieme per un momento prolungato di preghiera. Lo faranno lunedì 31 ottobre
alle ore 18 con una celebrazione della Messa nella Chiesa del Rosario, cui
seguirà l’adorazione eucaristica animata dai diversi gruppi parrocchiali ad
ogni ora fino a mezzanotte”.
Inizierà l’Associazione delle Sentinelle di
Corte, seguita dal gruppo della Divina Misericordia; quindi la Confraternita
dell’Addolorata, quella di Maria SS. del Soccorso e per finire con il gruppo
giovanile “Cresciamo insieme” dalle 23 alle 24.
Nella parrocchia Santa Maria di Gesù
invece, sempre nella stessa serata, è stata organizzata una festa aperta a
tutti con musica, balli e canzoni. Stavolta i partecipanti, invece di indossare
le maschere macabre o le zucche, saranno vestiti con i costumi dei santi.
Ciascuno sceglierà il santo di cui indossare il vestito e le insegne.
Intanto per contrastare il dominio di
Halloween anche su Wathsapp circola una iniziativa analoga. Lo slogan è “Non
zucche vuote ma volti di santi”. Ciascun aderente è invitato a mettere sul
proprio profilo l’immagine del Santo preferito fino al Primo novembre, in modo
che siano volti di santi in ogni telefonino piuttosto che le streghe di
Halloween.
“La tradizione dei Santi e dei Morti in
Sicilia – conclude monsignor Giuseppe Rabita - invece è molto ricca di
significati e segni: dai pupi di zucchero, ai regali ai bambini attribuiti ai
defunti, alla confezione della frutta “Martorana”. Tradizione che si sta
perdendo sostituita da una ignobile pagliacciata di maschere macabre e di
zucche vuote”.
Giuseppe Carà
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