Riparazione strade urbane. Consegna lavori.
L'INQUILINO DEL COMUNE
PIETRAPERZIA. IL sindaco Enzo Emma ha firmato il
contratto per intervento per strade urbane per una somma di 50 mila euro e
l’ufficio tecnico già ha fatto la consegna dei lavori. La ditta aggiudicataria
può iniziare immediatamente i lavori che devono essere terminate entro sei
mesi. Sono stati previsti nei progetti dell’ufficio tecnico la chiusura di alcune
buche e la bitumatura di alcune strade.
Per la
strade interne nel bilancio del 2014 furono previste 50 mila euro e la gara fu
espletata a giugno dello scorso anno e per l’inizio dei lavori sono passati
otto mesi.
Afferma
il sindcao Emma. “la burocrazie ha bloccato la vita amministrativa dei comuni.
La strade da riparare e da rifare sono 23; gli interventi saranno fatto nelle
seguenti strada: Costa, Madonnuzza, Ciulla, Ragusa, Nicoletti, Unità d’Italia, Mattarella,
Kemmedy, Nenni, Dante, Santa Croce, Corso Italia, Tabbaro, Sant’Orsola, Mosca,
Madonna della Cava, Caltanissetta, San Francesco, Verga, Borsellino e Giardinelli”.
“Pietraperzia
– dichiara l’assessore Giusy Rindone – è un paese a vocazione agricola; quindi
abbiamo molti mezzi pesanti che sovente arrecano danni alle nostre strade. Il
problema della viabilità urbana è di alta portata; inoltre essendo il nostro
paese in collina spesso le piogge ci fanno regali e danni molto rilevanti. Un
problema molto grave è quello della viabilità rurale che è in uno stato di
tragica precarietà. Noi già abbiamo presentato progetti per raggiungere i siti archeologici di
Rocche, Runzi, Tornabè, Cuddara di Krastos, Cerumbelle e le fornaci di gesso di
contrada Marano”.
“La
politica regionale – conclude l’assessore Salvatore Messina - per il momento è molto zelante nel fare tagli,
soventi dissennati; infatti abbiamo avuto notevole difficoltà per la mensa
scolastica e per l’assistenza domiciliare agli anziani; noi stiamo facendo il
massimo possibile. Purtroppo sappiamo che i nostri cittadini sono vessati di
balzelli che mettono in difficoltà il bilancio familiare”.
Giuseppe Carà