Giovedì santo: visita
ai sepolcri
La confranternita del preziosisssimo sangue visita San Nicolò
PIETRAPERZIA. Nella ricchezza delle
celebrazioni il Giovedì Santo con la visita ai “Sepolcri”, riesce a coinvolgere
tutto il paese. La serata ha favorito la presenta delle persone che in modo composto
hanno fatto il giro delle chiese. Le chiese sono state stracolme di persone che
in modo devoto hanno pregato Gesù eucaristia. I Sepolcri sono stati allestito
nelle seguente chiese: Matrice, Santa Maria della Grazie, Santa Maria di Gesù e
San Nicolò, dove ogni anno eccelle per un particolare gusto e finezza dato dai
veli. Quello di san Nicolò è stato allestito da Calogero Vinci, Vincenzo Zarba,
Vincenzo Vitale, Pina Vinci Giovanna Guarnaccia, Francesca Pagliaro, Maria Di
Natale e Maria Buccheri.
Hanno
fatto processioni le tre confraternite: Maria Santissima del Soccorso di
Giuseppe Maddalena, La Consorelle dell’addolorata di Rocchina Scalieri, del Preziosissimo
sangue di Michele Corvo. Hanno presieduto le processioni i parroci Giuseppe
Rabita e Giovanni Bongiovanni.
Le
visite sono state precedute dalla messa in Coena Domini e dalla lavanda dei
piedi a dodici confrati. Per sepolcro s’intende
l’altare dove viene risposto il Santissimo dopo la messa in “Coena Domini”, che
ricorda l’Istituzione dell’Eucaristia, del Sacerdozio Cattolico e del
Comandamento dell’Amore. In tutte le
chiese è stato addobbato un altare con particolare finezza e con simboli
eucaristici. Dopo la messa con il canto
“Adoriamo il Sacramento” l’ostensorio è stato riposto nell’altare della
“Cena”. Subito dopo l’assemblea si è sciolta e sono iniziate le “Visite ai
Sepolcri”. Tutta la gente del paese ha visitato le chiese addobbate ed ha
pregato Gesù Eucaristia per i bisogni materiali e spirituali della propria
famiglia.
Alle
ore 22,30 in
tutte le chiese è stata fatta un’ora di adorazione comunitaria a cui hanno
partecipato molti giovani, che hanno animato la liturgia. E’ risultata molto
efficace in tutte le chiese la lavanda
dei piedi per ricordare il gesto del
Cristo fatto nell’ultima cena agli apostoli.
Giuseppe
Carà