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giovedì 24 marzo 2016

“Lu Signuri di Li fasci” 2016



 “Lu Signuri di Li fasci” 


 VENERDI' SANTO

PIETRAPERZIA. La settimana santa a Pietraperzia ha il suo momento più patetico nel Venerdì Santo, con l'espressione più alta nella processione di "Lu Signuri di li Fasci", che alle ore
20 prende inizio dalla chiesa del Carmine.
L'anima di tale crocifisso è una trave di legno cipresso, terminante a croce, alta metri 8,50 con tutta "la vara", rifatta nel 1990. Per mantenere l'equilibrio della lunga asta di legno vengono usate numerosissime fasce, circa 200, che sono strisce di tela di lino bianco della lunghezza di 32 metri e della larghezza di 40 centimetri, che vengono annodate al cerchio che si trova sotto i piedi della croce di Cristo, e che venendo
allacciate a metà della loro misura totale, producono così il raddoppiamento del numero delle fasce presenti; ogni fascia ha una sua storia: è un voto, un atto di fede e d’amore al Cristo Crocifisso.
"Lu Signuri di li fasci" unico in Italia per la sua originale composizione emana una tale forza d'attrazione, da assurgere, assieme alla Madonna della Cava, a simbolo del paese stesso.
Commovente il sincronico passaggio del Crocifisso da una mano all'altra "a passamanu", dei confrati disposti a catena dentro la chiesa del Carmine; e ciò al fine di far pervenire il Crocifisso dal posto dove è tenuto nel pomeriggio per la tradizionale benedizione di "li misureddi", fino all'esterno dell'ingresso della chiesa. Risulta sempre molto suggestiva l’alzata di “Lu Signuri di li fasci”.
La processione si muove lentamente per le vie del paese; le finestre ed i balconi delle abitazioni che si affacciano su quelle vie sono gremite di gente. Apre la processione la confraternita "Maria Santissima del Soccorso" organizzatrice della manifestazione; quindi segue una delle tre bandi musicali, poi "Lu Signuri di li fasci" ed una
immensa folla; viene dopo una seconda banda musicale ed il simulacro dell'urna con il Cristo morto, i fedele ed una terza banda musicale e la statua della Madonna Addolorata, seguita dalle consorelle dell'Addolorata.
Fa parte integrante del sacro rito "la ladata": una nenia a forma di lamento, che esprime con vivezza i sentimenti di partecipazione agli avvenimenti tragici ricordati nei versi cantati in lingua siciliana.  
Gli emigrati sono molto legati a "Lu Signuri di li fasci"; infatti, molte persone, soprattutto giovani, rientrano con il preciso scopo di adempiere al voto di appendere e portare la fascia o di sottoporsi al pesante carico del fercolo. Nel 1967 una folta
colonia di pietrini, residenti a Segiano-Limito in provincia di Milano, ha riprodotto fedelmente nella nuova patria, anche se in formato più piccolo a causa d’esigenze ambientali, la stessa tradizione del Venerdì Santo pietrino: segno di un profondo
legame alla terra d'origine.
Ad organizzare la processione del Venerdì Santo è la confraternita di "Maria Santissima del Soccorso", nata verso la metà del quattordicesimo secolo, formata da 87 confrati: il governatore è Giuseppe Maddalena; assistente spirituale don Giuseppe Rabita.
La Domenica di Pasqua si ha a mezzogiorno "la   Madonna di l'Ancuntru", cioè la Madonna che incontra il Cristo risorto; la sera si la processione per le vie del paese del Cristo con la Madonna.
                                                Giuseppe Carà