La festa di San Vincenzo
UN MOMENTO DELLA PROCESSIONE
PIETRAPERZIA. Il governatore del comitato della
festa di San Vincenzo, geometra Vincenzo Taibi
rende pubblico che la festa del santo patrono dei muratori sarà domenica
prossima.
La festa sarà preceduta da un triduo di
preparazione che sarà predicata dal novello parroco William Osvaldo Brugnone.
Il triduo inizia domani nella chiesa del Rosario da poco aperta al pubblico
dopo trent’anni di restauro. Per i tre giorni del triduo è prevista la recita
del Santo Rosario e la messa con la dotta omelia di don Osvaldo. Sabato a
chiusura della Messa vi sarà un concerto per tromba ed organo del duo Angelo
Capitano e Teresa Rapisardi. L’addobbo floreale sarà offerto da Vincenzo
Cestaro; domenica a chiusura della processione saranno offerte “Le Rose di San Vincenzo” alle signore
presenti.
Domenica
sveglia con spari di bombe a cannoni; alle 18,30 messa solenne animata dal coro
parrocchiale. Subito dopo processione del simulacro di San Vincenzo con il
seguente itinerario: Piazza Matteotti, e le vie Garibaldi, Rosolino Pilo,
Umberto, La Masa. Corso Vittorio Emanuele, Stefano di Blasi, Sabotino, Verdi,
Dante, Caduti di Via Fani, Viale Unità d’Italia, Marconi, Stefano Di Blasi,
Barone Tortorici, Piazza Matteotti. Interverranno il sindaco Antonio Bevilacqua
con la fascia tricolore ed inoltre la
giunta comunale ed i consiglieri comunali.
Sulla biografia del santo Don
Osvaldo scrive: Vincenzo va da una città
all'altra, da un paese all'altro attraverso tutta l'Europa, montato su un
semplice somarello, in inverno come in estate, il bell'abito dei domenicani
lungo fino a terra a coprire i suoi piedi nudi. Come Gesù è seguito da una
folla immensa di poveri, di donne, di bambini, di chierici, di contadini, di
teologi, di duchi e di duchesse, tutti mescolati. Nato a Valencia intorno al
1350, Vincenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occidente, quando
i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado, egli si trova al centro
della divisione che minaccia il vertice della Chiesa. Ancora giovane
domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese.
Seguendo da vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più che
mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma morale. Incominciò allora
la sua attività di predicazione. Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de
Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confessore,
cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività
ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore
accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia del
malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo
lascia allora Avignone ed intraprende vere e proprie campagne di predicazione
in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio
finale. Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al
miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419. Patrono dei costruttori.
Etimologia di Vincenzo: vittorioso, dal
latino. Emblema: Globo di fuoco, Stella.
Giuseppe Carà