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giovedì 24 marzo 2016

“Educazione alla legalità”: XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.



“Educazione alla legalità”:  XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

IL GRUPPO ATTIVO
PIETRAPERZIA. Nel contesto “di educazione  alla legalità”  nell’Auditorium, ha avuto luogo l’incontro-dibattito tra la Guardia di Finanza nella persona del luogotenente Francesco Milazzo e del mondo scolastico. Hanno introdotto l’incontro il dirigente scolastico Antonio Amoroso e la prof.ssa Maria Stella Barbagallo. L’attenzione è stata data  alla XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
 Gli alunni  hanno realizzato dei lavori presentati da loro stessi. Dal 1996, ogni 21 marzo l’associazione “Libera” celebra la giornata della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Nell’occasione viene letto un elenco di nomi di vittime innocenti. Le vittime sono state lette dalla professoressa  Barbagallo: alcuni più celebri, altri meno conosciuti, ma ugualmente importanti, perché hanno pagato con la loro vita gli ideali a cui hanno creduto. Le persone ricordate sono: persone  delle Forze dell’Ordine, avvocati, operai, sindacalisti, sacerdoti, giornalisti, minori, giovani, magistrati, commercianti. A gruppi, gli alunni hanno presentato i lavori, insistendo molto sul fatto che “La mafia uccide, il silenzio pure”, invitando tutti ad alzare la testa e a denunciare fatti illegali o criminali; un altro ha presentato il tema che Libera quest’anno ha voluto lanciare: “Ponti di memoria e luoghi di impegno”, rappresentando nel passato le vittime di mafia, ad opera di mafiosi di cui non si conosce il volto.
 Molto importante le affermazioni di Giovanni Falcone, riprese poi dal luogotenente Milazzo: “Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”. Il luogotenente, commentando questa affermazione di Giovanni Falcone, ha sottolineato che, dopo l’assassinio di Falcone e Borsellino, c’è stata una svolta nel modo di combattere la mafia.
Giuseppe Carà