Parziale
cedimento di un pilone e abbassamento della sede stradale. Arteria chiusa al
traffico
La Frana
PIETRAPERZIA. La strada
interessata dalla frana è la statale “640 dir di Pietraperzia” la cosiddetta
bretella Pietraperzia Caltanissetta. Il cedimento si è verificato al chilometro
13 e a circa due chilometri da Pietraperzia direzione Caltanissetta. Sul
posto sono immediatamente arrivati i carabinieri della stazione cittadina di
viale Don Bosco con il vice comandante Federico Rescio e il brigadiere capo
Francesco Milazzo oltre alla polizia municipale di Pietraperzia con gli
ispettori superiori Borino Miccichè, Giovanni Falzone, Lillo Russo e Vincenzo
Messina e i ragazzi della Protezione Civile guidati dal responsabile comunale
Pino Di Gloria, per regolamentare e deviare il traffico. In corrispondenza del
cedimento – su un viadotto – un giunto si è spostato dalla sua sede “naturale”
e ha lasciato il posto ad un grosso buco attraverso cui si intravede la
vallata sottostante. Nella sede stradale si è verificato un abbassamento della
carreggiata. Da registrare una grossa frana che taglia in due anche il terreno
che costeggia il viadotto in cui si è verificato il cedimento. Sul posto sono
arrivati anche operai e tecnici dell’’Anas per chiudere la strada con grossi
blocchi di New Jersey. La bretella permetteva di accorciare i tempi e la
distanza per Caltanissetta e per la statale 626 che porta all’autostrada A 19
Palermo Catania. Ora il percorso si allunga di una decina di chilometri. Per
bypassare il viadotto franato, ora bisogna percorrere, da Pietraperzia, la
provinciale 91 Piano Noci fino all’incrocio, dopo circa tre chilometri e
mezzo,con la statale 560 Pietraperzia Caltanissetta all’altezza del bivio per
Malanotte. All’altezza di Capodardo, per raggiungere la città nissena, bisogna
continuare diritto e imboccare la statale 122. Il percorso si allunga di una
decina di chilometri. Infatti si arriva e si attraversa anche Santa Barbara. La
bretella veniva percorsa ogni giorno anche dagli autobus che trasportano gli
studenti pendolari nelle scuole di Caltanissetta La “640 dir” era stata
inaugurata ed aperta a traffico l’otto ottobre 2008. Ogni giorno veniva
percorsa da centinaia di automezzi. Era uno snodo cruciale per la direttrice
Agrigento, Caltanissetta Piazza Armerina. Di certo il cedimento del pilone e la
conseguente chiusura al traffico provoca grossi danni all’economia di
Pietraperzia e dei paesi vicini. Il sindaco Antonio Bevilacqua dichiara:
“Abbiamo saputo della necessità di chiudere il raccordo per Pietraperzia e che
ci collega a Caltanissetta e all’autostrada e alle principali arterie e città
dell’isola. Questo è sicuramente un danno per tutta la città e per tutti i
pietrini, per l’economia locale, per chi lavora fuori o per chi arriva da fuori
Pietraperzia e per mille altri motivi”. “Siamo in contatto con i tecnici
dell’Anas. È da anni che sollecitiamo la messa in sicurezza di questi costoni
di montagna che stanno sopra lo svincolo. Speriamo che non ci sia stata una
frana e un danno serio ai piloni e che si tratti soltanto di un problema
superficiale. Purtroppo la situazione è critica. L’abbiamo segnalata ripetutamente
all’Anas e abbiamo inviato circa quattro note. Di recente abbiamo incontrato il
direttore regionale Anas che si è dimostrato molto disponibile. Nonostante ciò,
ancora i lavori sulle pendici della montagna che mette a rischio la strada non
sono stati ancora fatti e nemmeno messi in programmazione. Questo fa rabbia
perché è una strada in ottimo stato di conservazione. Se c’è stata qualche
frana di sotto, è un danno che in qualche modo si poteva prevenire.
Speriamo che non sia questo e che sia qualcosa di superficiale”. “Domani 3
novembre – conclude il sindaco Antonio Bevilacqua – è previsto un
sopralluogo con i tecnici dell’Anas e speriamo che venga scongiurato il peggio
perché, altrimenti, Pietraperzia rischia di rimanere isolata.