ENZA DI GLORIA PRESIDENTE DEL
CIF (CENTRO ITALIANO FEMMINILE)
ENZA DI GLORIA
RICONFERMATA
PRESIDENTE DEL CIF
Sabato 25 Novembre Enza Di Gloria è
stata riconfermata, con volere unanime delle socie, presidente del CIF “Centro
Italiano Femminile” di Pietraperzia.
La presidente Provinciale Rosalia
Palidda ha voluto ricordare alle socie pietrine che lo statuto principale del
CIF è creare un Ponte sul Distretto, cioè una rete attiva tra comuni e altri
soggetti della società civile e istituzionale; di realizzare sempre più un
distretto aperto a tutte le realtà associative, istituzionali ed economiche del
territorio che vorranno proporre attività sociali in generale, di cooperazione
e solidarietà internazionale , di cultura della Pace, stili di vita e di
consumo etico, consapevole e sostenibile. Tutto ciò siintende realizzare
attraverso l’utilizzo di tutti i possibili strumenti come la formazione,
l’informazione, la sensibilizzazione.
La presidente Di Gloria, nel suo
discorso di ringraziamento, ha voluto motivare le sue socie leggendo un brano
tratto dagli scritti di Giovanni Paolo II: “Grazie a te, donna-lavoratrice,
impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale,
artistica, politica per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di
una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della
vita sempre aperta al senso del “mistero”, alla edificazione di strutture
economiche e politiche più ricche di umanità”.
In un mondo in costante mutamento, cosa
può dare ancora un’Associazione di donne che ha accompagnato il cammino di
diverse generazioni? Innanzi tutto, dice Enza Di Gloria, una formazione
relazionale e sociale adeguata. Il CIF guarda con estremo interesse il mondo
giovanile, cerca di creare delle opportunità per aiutare le ragazze a diventare
cittadine impegnate nel sociale, senza dimenticare la famiglia e sottolinea
l’importanza della formazione personale attraverso corsi che danno alle ragazze
opportunità di riflettere sui principi dell’associazionismo e come trasmetterli
alle nuove generazioni con nuove modalità. Investire sulle giovani significa
investire già nel nostro presente, non solo sul futuro.
Occorre un collegamento fra le
generazioni che superi il conflitto generazionale da molti evidenziato, ovvero
l’esperienza passata è bene che vada trasmessa, ma il testimone deve essere
raccolto da persone in grado di coniugare passato e presente.
Occorre vivere, dichiara la presidente
Di Gloria, “da palestre di speranza” riflettendo sull’identità femminile per
prendere coscienza di come ci siano dentro di noi potenzialità, positività,
forza, coraggio, creatività e una grande capacità di creare relazioni
avvolgenti in una società dichiarata “in declino” e “in sofferenza”.
La riflessione sul tema della dignità
umana, a cui fa riferimento il citato brano di Giovanni Paolo II, è il punto di
partenza per essere donne dotate di coscienza propria e non omologate alla
massa; per essere luce e speranza nella società.
GIUSEPPE CARA’