ANNA MAROTTA PREMIO NAZIONALE CON TESI DI LAUREA SPERIMENTALE
LA LETTERATA ANNA MAROTTA
PERGAMENA DI RICONOSCIMENTO
A distanza di più di due secoli dalla tragica uccisione
del bandito siciliano Testalonga, sembra ancora che l’eco delle sue gesta
continui a farsi strada; e stavolta non con leggendari cantastorie o biografie
romanzate, ma con una tesi di laurea sperimentale a cura della dottoressa Anna
Marotta, dal titolo Il bandito Antonino
di Blasi alias Testalonga (1728-1767). Lo scrupoloso lavoro, rivelatore di
uno squarcio storico e sociologico non solo del banditismo siciliano ma anche
di un controverso periodo, si è infatti classificato primo nella sezione Tesi
di laurea, relativamente al Concorso Letterario Nazionale “La Nostra Terra”
2017. L’iniziativa, giunta alla IV edizione, è stata promossa dalla casa
editrice Giambra Editori di Terme Vigliatore (ME), la quale ha visto la
partecipazione di oltre 150 opere provenienti da tutta Italia.
La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 3
dicembre alle ore 16:00, presso l’osteria Malarazza di Barcellona Pozzo di
Gotto, nel messinese. Oltre l’ambito Tesi di laurea, la casa editrice ha
premiato diverse sezioni, quali la saggistica, la narrativa, la poesia
dialettale e non, dimostrando un profuso impegno nella valorizzazione del
panorama letterario siciliano. La Giuria, composta dall’editore Pierangelo
Giambra e dagli storici dell’arte, nonché autori della stessa casa editrice,
Valentina Certo e Andrea Italiano, ha espresso vivo apprezzamento per il lavoro
di tesi, sottolineandone l’accuratezza documentaria e il tono avvincente.
Anna Marotta vive in un piccolo paese nel cuore della
Sicilia, Pietraperzia. Mostra, fin dalla più tenera età, una spiccata
propensione al disegno, la lettura e la scrittura. Appassionata di cinema,
serie tv, romanzi gialli, thriller e horror, insegna italiano e storia in un
istituto paritario. Il percorso di studi è lodevole, concluso con la laurea
magistrale in Filologia Moderna con votazione 110/110 e lode presso
l’Università di Catania. Dal suo lavoro di tesi matura una forte passione per la
ricerca storica, divenendo anche promotrice, presso il comune di residenza, di
diverse iniziative culturali, quali Premi letterari, visite guidate e
organizzazione di conferenze storiche e letterarie.
Un vinto è quindi il protagonista del suo lavoro. Un
dimenticato, un relitto, che ha voluto strappare dalle polverose carte.
“Eppure”, sostiene la dottoressa, “e a loro che bisogna dar voce, perché solo
nelle loro vicende è possibile conoscere il più grande mistero della storia: la
verità”.
Giuseppe Carà