Consiglio comunale: soppressione Cup a Pietraperzia
INGEGNERE ROCCO MICCICHE' PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
PIETRAPERZIA. Nell’ultima seduta di consiglio
comunale si è animatamente discusso della paventata soppressione del CUP (Centro
Unico di Prenotazioni) attualmente funzionante presso il Poliambulatorio di
Pietraperzia.
“Nonostante l’invito del
Presidente del Consiglio Comunale, - afferma il sindaco Antonio Bevilacqua - i
vertici ASP non si sono presentati, dimostrando, quindi, scarso interesse per
il funzionamento dei servizi sanitari nel Comune di Pietraperzia.
Il Presidente del Consiglio, rammaricato per
l’assenza degli interlocutori dell’Azienda Sanitaria, ha esposto il rischio a
cui andrebbe incontro tutta la collettività se si dovesse verificare quanto
paventato dall’ASP in un recente incontro”.
Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali di
maggioranza e minoranza hanno sottoscritto una nota di diffida formale all’ASP
al fine di far revocare la decisione già adotta e che sarà operativa a partire
dalla prossima settimana.
“L’aspetto più assurdo della
vicenda, - continua il sindaco - sottolineato nel corso del Consiglio comunale,
riguarda la bruttissima figura a cui andrebbe incontro la politica aziendale
dell’ASP che rischia di perdere un grosso numero di utenti - si pensi che le prenotazioni
gestite dal CUP di Pietraperzia sono state quasi 20.000,00 nel corso
dell’ultimo anno - che, piuttosto che andare ad Enna o a Piazza Armerina, si
rivolgeranno alla vicina Caltanissetta. Tuttavia l’ASP di Enna sarà chiamata a
pagare ugualmente quelle spese”.
La diffida è stata consegnata
al Direttore Generale dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio. Le parti si
sono aggiornate a lunedì prossimo per affrontare definitivamente la questione.
Il Sindaco dichiara, “se l’ASP non dovesse fare
alcun passo indietro siamo decisi a protestare alla vecchia maniera: ci
recheremo sotto i locali dell’ASP e faremo sentire la nostra voce coinvolgendo
quanti più cittadini possibile. Tutto questo si potrebbe evitare se la
Direzione Aziendale dell’ASP di Enna non procedesse oltre nella scellerata
scelta”.
Giuseppe Carà