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venerdì 26 gennaio 2018

Il Comune di Pietraperzia è uscito dalla gestione ATO rifiuti


Il Comune di Pietraperzia è uscito una volta per tutte dalla gestione ATO rifiuti
AVVOCATO FILIPPO BEVILACQUA
CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA 


PIETRAPERZIA. Il comune di Pietraperzia è uscito una volta per tutte dalla gestione ATO rifiuti. Ad annunciarlo è il sindaco Antonio Bevilacqua: “Dopo anni di gestioni ballerine e di incertezza sia per netturbini che per gli utenti, siamo riusciti a concretizzare l'uscita dalla gestione ATO rifiuti. Lo avevamo promesso in campagna elettorale e lo abbiamo realizzato. Siamo il quarto Comune della provincia ad aver fatto questo passo. Ciò significa che, finalmente, quest'anno potremo programmare e concretizzare i tanti progetti sulla raccolta differenziata”.
“Nel frattempo, però, occorre ricordare – continua il sindaco Bevilacqua - le regole basilari attualmente vigenti: i rifiuti si possono gettare nei cassonetti solo a partire dalle ore 16:00 di tutti i giorni - ad esclusione del sabato, giorno in cui è vietato gettare rifiuti. Invece, è possibile conferire le frazioni differenziabili - vetro, carta e plastica - senza limiti di tempo a condizione che vengano gettate all'interno delle apposite campane”.
“In proposito, però, si evidenziano degli abusi: - continua il sindaco Bevilacqua - campane vuote e sacchetti con carta, plastica e vetro (tutti insieme appassionatamente) a terra”.
“È possibile trovare una spiegazione razionale a questo comportamento?". Se lo chiede il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Filippo Bevilacqua, teorico grillino,  che lancia la segnalazione: "Oggi ho preso il vostro sacchetto ed ho provveduto ad inserire i materiali nelle apposite campane. Apprezzabile l’intenzione, ma così piuttosto che aiutare, “sdirrupate”. Come diceva la maestra “è capace, ma non si applica”.
C’è da affermare che la comunità locale ha fatto un buon cammino circa la raccolta differenziata. Si è aperto un commino che sarà percorso con determinazione. Il collettivo cittadino si muove bene nella logica dei “rifiuti differenziati”.
Giuseppe Carà