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lunedì 29 luglio 2019

Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi, ma ciò che abbiamo fatto per gli altri resta ed è immortale. Ciao Mario, sei sempre PRESENTE.

Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi, ma ciò che abbiamo fatto per gli altri resta ed è immortale.
Ciao Mario, sei sempre PRESENTE.

Lui è Mario. Lui è un ragazzo bello come il sole. È nato a Somma Vesuviana, area metropolitana di Napoli. Mario è un’anima buona, una persona umile. Il padre è fabbro, la mamma fa la casalinga. Ha 18 anni. Muore il padre. Mario si rimbocca le maniche. Lavora. Si carica sulle spalle la mamma, la sorella e il fratello. Sgobba dalla mattina alla sera. Nelle poche ore libere si dedica all’orto di casa. È un grande tifoso del Napoli, sfoggia con orgoglio la maglia di Insigne. Diventa carabiniere. Fa servizio a Roma. Accompagna una bambina in difficoltà all’ospedale Bambin Gesù. Riceve un encomio. I colleghi lo stimano. I superiori lo amano e lo rispettano. Mario è uno che non si risparmia, uno che ci mette il cuore. Nel quartiere dove presta servizio è un punto di riferimento. Lui aiuta tutti. È un volontario dell’ordine dei cavalieri di Malta, dove fa il barelliere. Accompagna i malati a Lourdes e Loreto. Tutti i martedì va alla stazione Termini, per portare da mangiare ai bisognosi. Mario ha 35 anni. È il mese di giugno. Si sposa con la sua amata Rosa Maria. Partono per un viaggio di nozze in Madagascar. Tornano a Roma a metà luglio. Giusto in tempo per festeggiare il suo compleanno. Pronto a cominciare la sua nuova vita da marito. È giovedì sera. Siamo a Trastevere. Un uomo di 40 anni viene derubato del suo borsello. Dentro ci sono un centinaio di euro e il telefonino. L’uomo chiama il suo cellulare. Gli dicono che se rivuole indietro la borsa deve pagare 100 euro. Lui accetta. Gli danno appuntamento la stessa notte. L’uomo avvisa i carabinieri. Viene attivata una pattuglia. Sul posto arrivano Mario e il collega Andrea Varriale. Notano due sospetti. Sono incappucciati. Li controllano. Uno dei due estrae un coltello e colpisce Mario, che stramazza al suolo. Il collega corre in suo soccorso. Lo trova in una pozza di sangue. il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è morto. Lei è Rosa Maria. Lei è straziata dalla lacrime davanti alla camera mortuaria. Lei viveva per lui. Glielo hanno ammazzato.