Lo spettacolo di
Vincenzo Laurella
la grandezza del professo Vincenzo Laurella
PIETRAPERZIA. La musica del maestro
Vincenzo Laurella rivive nel chiostro ex convento Santa Maria di Gesù. La
serata “Ricordi di Vita. Maestro Vincenzo Laurella” era organizzata dalla
associazione “Amici della Biblioteca” presieduta da Lucia Miccichè, dal Circolo
di Cultura (presidente Giovanni Falzone). Ad organizzare pure l’associazione
“Musica è Vita” (presidente Teresa Rapisardi), il Comune di Pietraperzia
(assessore al ramo Chiara Stuppia) e Pro Loco di Pietraperzia (presidente
Salvatore Palascino). In prima fila, tra il numeroso pubblico, i familiari di
Vincenzo Laurella: i figli Giuseppina ed Armando con sua moglie Rosa e suo
figlio Vincenzo, nipote del maestro Vincenzo Laurella. Tra i presenti anche il
parroco di Santa Maria di Gesù don Giovanni Bongiovanni, l’assessore comunale
Chiara Stuppia e il bibliotecario Antonio Caffo. Al tavolo della presidenza,
Lucia Miccichè, Francesco Lalomia, Giovanni Culmone e Teresa Rapisardi.
Vincenzo Laurella, originario di Piazza Armerina, era un insegnante di scuola
elementare che si dilettava a comporre e ad eseguire numerosi pezzi musicali
con il suo inseparabile pianoforte. Si era sposato, il 13 gennaio1940, con la
pietrina Angela Farulla. Dal matrimonio erano nati due figli: Giuseppina ed
Armando. Vincenzo Laurella, di giorno insegnava nella scuola elementare di
Pietraperzia e, la sera, si occupava della biblioteca scolastica ed impartiva
anche lezioni di piano a numerosi allievi tra cui l’allora piccola Teresa
Rapisardi Ad apertura della serata, Francesco Lalomia – “Amici della
Biblioteca” – nel tracciare la figura del maestro Laurella, ha detto: “Il
maestro Vincenzo Laurella ha trasmesso valori e conoscenze”. Anche Lucia
Miccichè, nel ricordare il maestro Vincenzo Laurella, – scomparso a giugno 1981
– ha detto: “L’associazione Amici della Biblioteca vuole ricordare i personaggi
illustri di Pietraperzia tra cui anche il maestro Vincenzo Laurella”. Ha poi
letto una sua biografia. Giovanni Culmone, nel ricordare la figura
dell’illustre concittadino, ha dichiarato: “Vincenzo Laurella, maestro,
artista, musicista e grande uomo di sani principi e grande moralità. Vincenzo
Laurella, personaggio straordinario, è stato il precursore della nascita della
biblioteca comunale”. La pianista Teresa Rapisardi, allieva del maestro
Vincenzo Laurella dai 9 ai 13 anni, ha dichiarato: “Il maestro Laurella mi ha
insegnato l’arte del pianoforte ma anche il principio secondo cui bisogna
andare oltre le note per dare quello che c’è nell’anima. Il desiderio di
continuare a suonare – ha concluso la Rapisardi – e perfezionarmi è
significativo per continuare nella mia vita professionale”. Dopo i ricordi, la
professoressa e pianista Teresa Rapisardi ha eseguito al pianoforte diversi
brani della produzione del maestro Vincenzo Laurella. Questi i pezzi eseguiti:
“Fatuccia Bella” (valzer mosso), “Amaramente” (romanza), “Dolce Settembre”
(composto da Teresa Rapisardi), “Intermezzo” (dalla “Cavalleria Rusticana” di
Pietro Mascagni), “Nostalgia Pietrina” (tango) dedicata ad Angela Farulla –
quella che sarebbe diventata sua moglie – e “Vivere Scherzando” (One Step). Al
termine, ricordi sul maestro Vincenzo Laurella da padre Bongiovanni. Intervento
significativo anche da parte dell’assessore Chiara Stuppia. Al termine della
serata, un intervento anche da parte di Armando Laurella. A conclusione, Teresa
Rapisardi ha consegnato ai familiari del maestro Laurella una targa e
“Nostalgiche Note”, raccolta di pezzi per pianoforte di Teresa Rapisardi, con i
brani del maestro Laurella, negli anni in cui lei andava a lezione dal
maestro Laurella. A conclusione della serata, a tutti i presenti donato
un Cd con 8 brani di musica composta dal maestro Vincenzo Laurella. Questi i
pezzi del Cd: “Fatuccia Bella” (valzer mosso 1932), “Amaramente” (romanza 1932)
, “Nostalgia Pietrina” (tango 1936), “Vivere Scherzando” (one step 1936)”,
“Felicità” (valzer brillante 1932), “Stella del mare” (canto religioso 1934),
“Litania Pastorale” (1935), “La legione del balilla” (inno 1929).
Giuseppe Carà