PIETRAPERZIA. La questione Rsa al centro dell’attenzione. Appello al prefetto di Enna e al direttore Asp 4
SALVIAMO LA RSA
Scongiurare
un eventuale dimezzamento dei posti letto di Pietraperzia e un loro
eventuale trasferimento nel nord della provincia.
PIETRAPERZIA. Il problema si è posto in tutta la sua evidenza a
fronte di insistenti voci che prevederebbero il dimezzamento dei posti
letto alla della Rsa “Flavia Martines” di Pietraperzia e il
trasferimento in un paese del nord della provincia di Enna. Solidarietà
manifestata contro tale ventilata soppressione e trasferimento
dall’onorevole Elena Pagana, oltre che dai sindaci di Pietraperzia
Antonio Bevilacqua, Barrafranca Fabio Accardi e Piazza Armerina Nino
Cammarata. Stamattina a Pietraperzia è arrivata l’onorevole Elena Pagana
che ha ribadito la sua solidarietà ai lavoratori insieme al sindaco di
Pietraperzia Antonio Bevilacqua. Intanto, nei giorni scorsi, i sindaci
di Pietraperzia Antonio Bevilacqua Bevilacqua e di Barrafranca Fabio
Accardi avevano inviato una lettera al prefetto di Enna per chiedere la
convocazione di un tavolo tecnico che esamini a fondo il problema.
Questo il documento integrale a firma dei sindaci Antonio Bevilacqua e
Fabio Accardi: “A Sua Eccellenza il Prefetto di Enna dottoressa Giuseppa
Scaduto. Oggetto: richiesta convocazione tavolo tecnico di crisi per
situazione RSA Flavia Martinez di Pietraperzia. A Pietraperzia insiste
una RSA collocata presso locali pubblici di proprietà dell’ASP e
affidata a gestore privato mediante bando pubblico. L’Ultimo bando, di
durata triennale, risale al 2016 ed è in scadenza nel mese di agosto di
quest’anno. La RSA Flavia Martinez di Pietraperzia ha attualmente 40
posti letto. Risultano assunti circa n 33 lavoratori dipendenti della
cooperativa che la gestisce. Mentre il personale dell’ASP presente in
struttura è composto da due unità: direttore della struttura e geriatra.
Durante questo triennio si sono registrati due tipi di problemi.
PRIMO PROBLEMA – Si è avuto un avvicendamento di gestori: la prima
ditta aggiudicataria ha rinunciato alla gestione dopo qualche mese; la
seconda ditta aggiudicataria ha preso in carico la struttura e sta
tutt’ora proseguendo nella gestione della stessa. L’affidamento alla
seconda ditta ha richiesto un impegno economico maggiore da parte
dell’ASP che, tuttavia, avrebbe dovuto (e mi risulta che lo abbia fatto)
richiedere alla prima ditta di farsi carico dei maggiori oneri
derivanti dalla rinuncia all’appalto.
Quindi da questo punto di vista nessun problema di coperture. SECONDO
PROBLEMA – Altri problemi, più complessi, hanno riguardato il
personale. Presso la struttura sono infatti impiegati circa 33
dipendenti della ditta/cooperativa. Quest’ultima non ha garantito dei
contratti stabili ai propri dipendenti, bensì ha optato per un contratto
con orari flessibili in base al numero di pazienti ricoverati. L’ASP,
infatti, garantisce un pagamento alla ditta/cooperativa che varia in
base al numero dei ricoverati. Dunque se il numero dei ricoverati
diminuisce il margine di utile per la ditta si riduce. La
ditta/cooperativa ha dunque modulato le ore contrattuali dei propri
dipendenti in base al numero di ricoverati in struttura. Possibilità che
ha sempre sfruttato e che continua a sfruttare.
Dunque anche sotto questo aspetto nessun problema evidente,
nonostante le recriminazioni (che tali sono rimaste) del personale di
avere un contratto full time. Ora, però, sta per esaurirsi il periodo
temporale dell’ultima gara e, in vista della nuova gara l’ASP di Enna
pensa bene di farsi autorizzare dalla Regione Siciliana una riduzione
dei posti letto da 40 a 20, giustificando tale richiesta in base alle
pretese che l’eventuale aggiudicatario potrebbe, in futuro, vantare.
Cioè: se la struttura non dovesse funzionare a pieno regime
l’aggiudicatario potrebbe richiedere una variazione contrattuale ai
sensi dell’art. 106 del d.lgs. 50/2016. Ma è evidente che questo non può
rappresentare una valida giustificazione per la riduzione dei posti
letto perchè anche a voler prendere per buone le premesse (con dei posti
letto vacanti l’ASP si espone a maggiori richieste economiche
dell’aggiudicatario) non è corretta la conclusione (riduco a monte i
posti letto) perchè l’ASP rimarrebbe comunque esposta alle pretese del
gestore che potrebbe ben avanzare analoga richiesta ex art. 106 del
d.lgs. 50/2016 anche con una struttura a 20 posti, in assenza di
ricoverati. La soluzione corretta da parte dell’ASP dovrebbe, invece,
essere quella di evitare a monte dette pretese, formulando un corretto
capitolato di gara. Soluzione perfettamente percorribile proprio adesso
che si è in fase di predisposizione di nuova gara. L’ASP può e deve
tutelarsi. Inoltre la paventata riduzione dei posti letto si pone in
contrasto con il Decreto assessoriale del 27 aprile 2006 “Disposizioni
in materia di RSA per anziani non autosufficienti e disabili” che
all’art. 1 prevede solo moduli da 40 a 60. Le deroghe a tale
disposizione sono previste dal comma IV del medesimo art. 1 che,
tuttavia, le limita alle autorizzazioni rilasciate prima della entrata
in vigore del suddetto decreto. Dunque, la paventata limitazione della
RSA Flavia Martinez di Pietraperzia, oltre che essere illogica per
quanto espresso in merito all’eventuale applicazione dell’art. 106 del
d.lgs. 50/2016, si pone in contrasto con il Decreto assessoriale del 27
aprile 2006 “Disposizioni in materia di RSA per anziani non
autosufficienti e disabili”. Alla luce di quanto sopra e stante la
fondata preoccupazione che la riduzione dei posti letto possa arrecare
un grave danno alle comunità di Pietraperzia e Barrafranca, sia in
termini di servizi resi alla cittadinanza (con la riduzione dei posti,
una parte dei 30 pazienti ad oggi ricoverati andranno ricollocati presso
altre strutture se disponibili ed in futuro i servizi saranno sempre
meno), sia in termini di garanzie occupazionali (buona parte del
personale non servirà in una struttura più piccola), SI CHIEDE la
convocazione di un tavolo tecnico che possa far luce sulla complessa
vicenda e che permetta di individuare le soluzioni migliori nel rispetto
della normativa di riferimento”. Questo il documento dei tre sindaci –
Antonio Bevilacqua (Pietraperzia), Fabio Accardi (Barrafranca) e Nino
Cammarata (Piazza Armerina) – al dottore Francesco Iudica, direttore
Asp 4 di Enna: “Gentilissimo Direttore Generale ASP Enna, dottore
Francesco Iudica. Oggetto: RSA Flavia Martinez. In qualità di Sindaci
della parte sud della ex Provincia Regionale di Enna, esprimiamo la
forte preoccupazione che sia in atto uno scippo ai danni dei
concittadini che rappresentiamo. Sembra, infatti, che ci sia la volontà
di dimezzare il numero dei posti letto per la RSA di Pietraperzia a
vantaggio di altro Comune ricadente nella zona nord della ex Provincia.
Ciò a dispetto di una omogenea ripartizione dei posti letto per RSA in
Provincia, stante il fatto che nella zona nord sono già presenti due
RSA. Chiariamo fin d’ora che ci opporremo con tutte le nostre forze a
tale operazione che oltre che risultare illogica e discriminatoria (se
dovesse concretizzarsi, i cittadini anziani della parte nord della
provincia godranno di ben tre RSA, mentre i cittadini anziani della
parte sud saranno costretti a spostarsi per decine di km per avere
analogo servizio), non trova giustificazione nella normativa di
riferimento. La RSA Flavia Martinez di Pietraperzia deve continuare a
funzionare a pieno regime anche per tutelare i lavoratori che vi
prestano servizio. Ad oggi, infatti, risultano assunti circa n 33
lavoratori dipendenti della cooperativa che la gestisce e l’eventuale
dimezzamento dei posti letto causerà anche un’emorragia di posti di
lavoro. Riteniamo che il Direttore Generale possa e debba intervenire
per evitare che si compia una scelta dissennata ed a lui rivolgiamo il
nostro appello. Certi che si possa evitare il peggio, Firmato IL SINDACO
DI PIAZZA ARMERINA Avvocato Antonino Cammarata IL SINDACO DI
BARRAFRANCA Professore Fabio Accardi e IL SINDACO DI PIETRAPERZIA
Avvocato Antonio Calogero Bevilacqua”. Intanto l’onorevole Elena Pagana
dichiara: “Chiediamo spiegazioni alla Regione perché venga fatta luce
sulla probabilità del dimezzamento di un servizio molto importante per
le comunità di Pietraperzia e del circondario e, come tale, abbiamo il
dovere di tutelarle in tutti i modi”. il sindaco di Pietraperzia Antonio
Bevilacqua: “Si tratta dello scippo di una struttura che funziona e che
offre servizi a tutti i cittadini del comprensorio Pietraperzia,
Barrafranca, Piazza Armerina per favorire, si presume, chi già gode di
analoghi e superiori servizi”. “Questa situazione – continua il sindaco
Antonio Bevilacqua – si era venuta a creare circa sei anni fa e si era
prontamente risolta bene per la nostra comunità”. “Occorre, dunque, fare
squadra – conclude il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua – e
lottare per garantire e per salvare la Rsa di Pietraperzia.
L’amministrazione comunale di Pietraperzia, come sempre, è in prima
linea per tutelare i servizi della propria cittadinanza e prontamente
abbiamo registrato il sostegno e la solidarietà dei sindaci di
Barrafranca e di Piazza Armerina Fabio Accardi e Nino Cammarata”.