Visualizzazioni totali

martedì 9 luglio 2019

PIETRAPERZIA. La questione Rsa al centro dell’attenzione. Appello al prefetto di Enna e al direttore Asp 4

PIETRAPERZIA. La questione Rsa al centro dell’attenzione. Appello al prefetto di Enna e al direttore Asp 4

SALVIAMO LA RSA

Scongiurare un eventuale dimezzamento dei posti letto di Pietraperzia e un loro eventuale trasferimento nel nord della provincia. 
PIETRAPERZIA.  Il problema si è posto in tutta la sua evidenza a fronte di insistenti voci che prevederebbero il dimezzamento dei posti letto alla della Rsa “Flavia Martines” di Pietraperzia e il trasferimento in un paese del nord della provincia di Enna. Solidarietà manifestata contro tale ventilata soppressione e trasferimento dall’onorevole Elena Pagana, oltre che dai sindaci di Pietraperzia Antonio Bevilacqua, Barrafranca Fabio Accardi e Piazza Armerina Nino Cammarata. Stamattina a Pietraperzia è arrivata l’onorevole Elena Pagana che ha ribadito la sua solidarietà ai lavoratori insieme al sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua. Intanto, nei giorni scorsi, i sindaci di Pietraperzia Antonio Bevilacqua Bevilacqua e di Barrafranca Fabio Accardi avevano inviato una lettera al prefetto di Enna per chiedere la convocazione di un tavolo tecnico che esamini a fondo il problema. Questo  il documento integrale a firma dei sindaci Antonio Bevilacqua e Fabio Accardi: “A Sua Eccellenza il Prefetto di Enna dottoressa Giuseppa Scaduto. Oggetto: richiesta convocazione tavolo tecnico di crisi per situazione RSA Flavia Martinez di Pietraperzia. A Pietraperzia insiste una RSA collocata presso locali pubblici di proprietà dell’ASP e affidata a gestore privato mediante bando pubblico. L’Ultimo bando, di durata triennale, risale al 2016 ed è in scadenza nel mese di agosto di quest’anno. La RSA Flavia Martinez di Pietraperzia ha attualmente 40 posti letto.  Risultano assunti circa n 33 lavoratori dipendenti della cooperativa che la gestisce. Mentre il personale dell’ASP presente in struttura è composto da due unità: direttore della struttura e geriatra. Durante questo triennio si sono registrati due tipi di problemi.
PRIMO PROBLEMA – Si è avuto un avvicendamento di gestori: la prima ditta aggiudicataria ha rinunciato alla gestione dopo qualche mese; la seconda ditta aggiudicataria ha preso in carico la struttura e sta tutt’ora proseguendo nella gestione della stessa. L’affidamento alla seconda ditta ha richiesto un impegno economico maggiore da parte dell’ASP che, tuttavia, avrebbe dovuto (e mi risulta che lo abbia fatto) richiedere alla prima ditta di farsi carico dei maggiori oneri derivanti dalla rinuncia all’appalto.
Quindi da questo punto di vista nessun problema di coperture. SECONDO PROBLEMA – Altri problemi, più complessi, hanno riguardato il personale. Presso la struttura sono infatti impiegati circa 33 dipendenti della ditta/cooperativa. Quest’ultima non ha garantito dei contratti stabili ai propri dipendenti, bensì ha optato per un contratto con orari flessibili in base al numero di pazienti ricoverati. L’ASP, infatti, garantisce un pagamento alla ditta/cooperativa che varia in base al numero dei ricoverati. Dunque se il numero dei ricoverati diminuisce il margine di utile per la ditta si riduce. La ditta/cooperativa ha dunque modulato le ore contrattuali dei propri dipendenti in base al numero di ricoverati in struttura. Possibilità che ha sempre sfruttato e che continua a sfruttare.
Dunque anche sotto questo aspetto nessun problema evidente, nonostante le recriminazioni (che tali sono rimaste) del personale di avere un contratto full time. Ora, però, sta per esaurirsi il periodo temporale dell’ultima gara e, in vista della nuova gara l’ASP di Enna pensa bene di farsi autorizzare dalla Regione Siciliana una riduzione dei posti letto da 40 a 20, giustificando tale richiesta in base alle pretese che l’eventuale aggiudicatario potrebbe, in futuro, vantare. Cioè: se la struttura non dovesse funzionare a pieno regime l’aggiudicatario potrebbe richiedere una variazione contrattuale ai sensi dell’art. 106 del d.lgs. 50/2016. Ma è evidente che questo non può rappresentare una valida giustificazione per la riduzione dei posti letto perchè anche a voler prendere per buone le premesse (con dei posti letto vacanti l’ASP si espone a maggiori richieste economiche dell’aggiudicatario) non è corretta la conclusione (riduco a monte i posti letto) perchè l’ASP rimarrebbe comunque esposta alle pretese del gestore che potrebbe ben avanzare analoga richiesta ex art. 106 del d.lgs. 50/2016 anche con una struttura a 20 posti, in assenza di ricoverati. La soluzione corretta da parte dell’ASP dovrebbe, invece, essere quella di evitare a monte dette pretese, formulando un corretto capitolato di gara. Soluzione perfettamente percorribile proprio adesso che si è in fase di predisposizione di nuova gara. L’ASP può e deve tutelarsi. Inoltre la paventata riduzione dei posti letto si pone in contrasto con il Decreto assessoriale del 27 aprile 2006 “Disposizioni in materia di RSA per anziani non autosufficienti e disabili” che all’art. 1 prevede solo moduli da 40 a 60. Le deroghe a tale disposizione sono previste dal comma IV del medesimo art. 1 che, tuttavia, le limita alle autorizzazioni rilasciate prima della entrata in vigore del suddetto decreto. Dunque, la paventata limitazione della RSA Flavia Martinez di Pietraperzia, oltre che essere illogica per quanto espresso in merito all’eventuale applicazione dell’art. 106 del d.lgs. 50/2016, si pone in contrasto con il Decreto assessoriale del 27 aprile 2006 “Disposizioni in materia di RSA per anziani non autosufficienti e disabili”. Alla luce di quanto sopra e stante la fondata preoccupazione che la riduzione dei posti letto possa arrecare un grave danno alle comunità di Pietraperzia e Barrafranca, sia in termini di servizi resi alla cittadinanza (con la riduzione dei posti, una parte dei 30 pazienti ad oggi ricoverati andranno ricollocati presso altre strutture se disponibili ed in futuro i servizi saranno sempre meno), sia in termini di garanzie occupazionali (buona parte del personale non servirà in una struttura più piccola), SI CHIEDE  la convocazione di un tavolo tecnico che possa far luce sulla complessa vicenda e che permetta di individuare le soluzioni migliori nel rispetto della normativa di riferimento”. Questo il documento dei tre sindaci – Antonio Bevilacqua (Pietraperzia), Fabio Accardi (Barrafranca) e Nino Cammarata (Piazza Armerina) –  al dottore Francesco Iudica, direttore Asp 4 di Enna:  “Gentilissimo Direttore Generale ASP Enna, dottore Francesco Iudica. Oggetto: RSA Flavia Martinez. In qualità di Sindaci della parte sud della ex Provincia Regionale di Enna, esprimiamo la forte preoccupazione che sia in atto uno scippo ai danni dei concittadini che rappresentiamo. Sembra, infatti, che ci sia la volontà di dimezzare il numero dei posti letto per la RSA di Pietraperzia a vantaggio di altro Comune ricadente nella zona nord della ex Provincia. Ciò a dispetto di una omogenea ripartizione dei posti letto per RSA in Provincia, stante il fatto che nella zona nord sono già presenti due RSA. Chiariamo fin d’ora che ci opporremo con tutte le nostre forze a tale operazione che oltre che risultare illogica e discriminatoria (se dovesse concretizzarsi, i cittadini anziani della parte nord della provincia godranno di ben tre RSA, mentre i cittadini anziani della parte sud saranno costretti a spostarsi per decine di km per avere analogo servizio), non trova giustificazione nella normativa di riferimento. La RSA Flavia Martinez di Pietraperzia deve continuare a funzionare a pieno regime anche per tutelare i lavoratori che vi prestano servizio. Ad oggi, infatti, risultano assunti circa n 33 lavoratori dipendenti della cooperativa che la gestisce e l’eventuale dimezzamento dei posti letto causerà anche un’emorragia di posti di lavoro. Riteniamo che il Direttore Generale possa e debba intervenire per evitare che si compia una scelta dissennata ed a lui rivolgiamo il nostro appello. Certi che si possa evitare il peggio, Firmato IL SINDACO DI PIAZZA ARMERINA Avvocato Antonino Cammarata IL SINDACO DI BARRAFRANCA Professore Fabio Accardi e IL SINDACO DI PIETRAPERZIA Avvocato Antonio Calogero Bevilacqua”. Intanto l’onorevole Elena Pagana dichiara: “Chiediamo spiegazioni alla Regione perché venga fatta luce sulla probabilità del dimezzamento di un servizio molto importante per le comunità di Pietraperzia e del circondario e, come tale, abbiamo il dovere di tutelarle in tutti i modi”. il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua: “Si tratta dello scippo di una struttura che funziona e che offre servizi a tutti i cittadini del comprensorio Pietraperzia, Barrafranca, Piazza Armerina per favorire, si presume, chi già gode di analoghi e superiori servizi”. “Questa situazione – continua il sindaco Antonio Bevilacqua – si era venuta a creare circa sei anni fa e si era prontamente risolta bene per la nostra comunità”. “Occorre, dunque, fare squadra – conclude il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua – e lottare per garantire e per salvare la Rsa di Pietraperzia. L’amministrazione comunale di Pietraperzia, come sempre, è in prima linea per tutelare i servizi della propria cittadinanza e prontamente abbiamo registrato il sostegno e la solidarietà dei sindaci di Barrafranca e di Piazza Armerina Fabio Accardi e Nino Cammarata”.