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domenica 8 maggio 2011

AIRC - ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUK CANTRO 8 Maggio 2011

 Domenica delle azalee..


Team Operativo

PIETRAPERZIA. Anche quest’anno in occasione della festa della mamma e della donna, la sezione locale dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ha celebrato la “giornata delle Azalee” ossia un impegno di solidarietà per la prevenzione del cancro. Ogni azalea è stata venduta quindici euro; con questa somma si è avuta la piantina, l’iscrizione all’associazione e la contribuzione a favorire la ricerca contro il cancro. L’AIRC in paese ha superato i 20 anni di vita e la fondatrice fu la signora Franca Mendola. Attualmente la sezione viene diretta dalla professoressa Ketty Palascino, che nel tempo ha portato avanti numerose iniziativa di prevenzione. Le azalee vendute ieri sono state 104. Il team di lavoro che ha collaborato la presidente Pergola risulta formato da Giovanna Di Romana, Lina Biondo, Maria Di Gloria, Giovanna Guarnaccia, Rina Maddalena, Maria Pagliaro, Ausilia Vitale, Genoveffa Sardo, Franca Lanza, Giovanna Falzone, Carmela Arcidiacono, Maria Potenza, Anna Vinci, Borina Piccicuto, Franca Cilano e Nilla Ballati.

Per la circostanza è stato distribuito un opuscolo operativo di prevenzione intitolato “tu e la ricerca unite contro il cancro”.

“Un tempo – afferma la presidente Ketty Palascino - la diagnosi di cancro suonava come una delle più minacciose. Oggi, per molti pazienti il traguardo è assai più roseo anche quando i medici non sono in grado di guarire del lutto dalla malattia, possono intatti curarla. Curare e guarire non sono sinonimi. Guarire significa eliminare definitivamente, e per sempre una patologia, mente la cura consente di tenerla a bada (a volte per moltissimi anni) anche quando al momento la medicina non sa eliminarla del tutto”.

La cronicizzazione dì molti tumori – conclude la nobildonna presidente - un tempo mortali è oggi una realtà positiva, con la quale i pazienti devono imparare a fare i conti. Restare sotto osservazione o sottoporsi regolarmente a cicli di terapia, a volte per lunghi periodi di tempo, non significa necessariamente vivere da malati. Con l’aiuto dei medici ma anche, se necessario, di uno psiconcologo, è possibile riprendere a fare una vita del tutta normale; poiché spesso i tumori possono ripresentarsi anche a distanza di anni. Per ogni tipo di tumore esiste un periodo standard di remissione (in genere 5 o 10 anni) dopo il quale si può, con ragionevole certezza, dichiarare il paziente guarito”.

Don Pino Carà