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venerdì 20 maggio 2011

COMITATO REFERENDARIO CITTADINO DI POLITES


IN VIA RIVA NASCE IL COMITATO PER IL REFERENDUM

COMITATO REFERENDARIO
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PIETRAPEDRZIA. Nasce un comitato referendario presso la sede del circolo d’opinione Polìtes, che ne è il promotore. All’incontro hanno dato la presenza: i membri del circolo Polìtes Antonio Bevilacqua, Luigi Cavallo, Michela Ciulla, Lillo Falzone, Enzo Fonti, Seby Salerno, Carlo Tomasella, Enrico Tummino; in rappresentanza del PD il segretario Giovanni Barrile e Ornella Barrile; in rappresentanza del Circolo di Cultura Giovanni Falzone e Fabio Calì; in rappresentanza degli Scout Pino Di Gloria; numerosi ragazzi appartenenti al gruppo Happy hope dell’Istituto salesiano di Pietraperzia Mariapaola Di Prima, Katia Di Candia, Donatella Di Gregorio, Enrico Chiolo, Luca Similia, Tiziana Crisafi, Alexandra Di Gregorio, Suor Gisella Aliotta, Elisa Similia: questi ultimi , nonostante non abbiano ancora raggiunto la maggiore età e quindi acquisito il diritto di voto, hanno ugualmente voluto essere presenti alla discussione, dimostrando un forte senso civico e una spiccata sensibilità rispetto a temi che, più di ogni altro, incideranno in futuro soprattutto sulle giovani generazioni.

“Durante la riunione – dichiara il politino Antonio Bevilacqua - sono stati inizialmente esposti i quattro quesiti di cui due riguardano la ripubblicizzazione del servizio idrico, con tutto quello che ciò comporterà in termini di riduzione dei costi e di tutela dell’acqua come bene fondamentale per la vita; il terzo quesito concerne invece il nucleare, sul quale non si sa ancora se i cittadini potranno esprimersi, lo sapremo solo a seguito della pronuncia della Corte di cassazione, dato che su di esso pende la scure dell’emendamento al decreto omnibus; e infine il quesito sull’abrogazione del legittimo impedimento”.

“La discussione, che ne è seguita, continua Bevilacqua, ha dimostrato una sostanziale unità di punti di vista sull’esigenza che l’acqua non sia una fonte di lucro e che l’ Italia continui ad essere libera dall’atomo e da tutti gli svantaggi che esso comporta: non solo danni alla salute, ma anche ambientali ed economici se è vero, come sembra, che le centrali non potranno iniziare a funzionare se non tra qualche decennio. Qualche perplessità si è invece sollevata sull’opportunità di sostenere apertamente anche il quesito concernente l’abrogazione del legittimo impedimento, che è forse l’unico che presenta una qualche sfumatura politica. In conclusine del dibattito si è dunque deciso di dare vita ad un comitato referendario che, sebbene formalmente legato ai comitati referendari per il “SI” all’acqua pubblica, si impegnerà fortemente a sostenere l’abrogazione del programma nucleare e non disdegnerà di dare informazioni sul quesito concernete il legittimo impedimento. Urge infine ricordare che, trattandosi di referendum abrogativi, occorre dire “SI” se si vuole tornare ad una gestione pubblica dell’acqua, abrogare il programma nucleare e infine abrogare pure il legittimo impedimento.

DON PINO