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sabato 12 maggio 2012

Sequestrate due discariche abusive nel Vallone Calogero affluente del Salso

PIETRAPERZIA. Sequestrate due discarica abusive all’interno del torrente Vallone di Calogero, affluente nel fiume Salso  nella zona riservata a bonifica della valle dell’Himera. Le due discariche si trovano in contrada Rocche ad un centinaio di metri l’una dall’altra.
       Il sequestro è stato fatto dal Corpo Forestale, competente per materia e poi convalidato come prassi dalla procura della repubblica di Enna. L’operazione è stata coordinata dal capo dell’ispettorato dipartimentale delle forestale Antonio Manuele; mentre la pattuglia che ha eseguito l’ordine del sequestro aveva a capo l’ispettore superiore Filippo Emma. Il torrente risulta inquinati per almeno 500 metri. La zone delle discariche appartiene alle zone demaniale dello stato. Da tempo il vallone Calogero è diventato un letamaio con la dominanza di rifiuti edili.   
L’operazione nasce dal controllo del territorio del corpo forestale; ancora si prevedono altri interventi ed altri sequestri. Si tratta anche di discarica che contengono materiale nocivo: amianto, eternit, olio combustibile che poi si riversa  nel fiume Salso, materiale ferroso, rifiuti edili ed elettrodomestici ed altre cose  portate in questa discarica.
       L’amministrazione comunale da tempo ha iniziato un’azione di bonifica e già fatta in contrada Portello di Matteo, Bivio Luogo, Fiumara, Strada del Santuario per la Cava.
       La bonifica del territorio procede a ritmo serrato, ma sono molto limitati gli spazi dove si possano fare discariche regolari Anche il paese è in uno stato di gravi crisi per le discariche regolari. La presidente del consiglio Rosa Maria Giusa, d’intesa con il sindaco ha deciso di convocare un consiglio comunale per questo problema e per rilanciare la raccolta differenziata dei rifiuti. I pietrini sono sensibili al problema della raccolta differenziata ma ancora un sistema scientifico di organizzazione resta avveniristico. Il problema dichiara Rosa Maria Giusa è molto grave e vogliamo trovare risposte in un contestò di organi preposti.”.
Giuseppe Carà