Bollette del 2006 illegittime
PIETRAPERZIA. Torna alla
carica Enzo Bongiovanni, sindacalista e primo dei non eletti nella lista del sindaco
in carica Enzo Emma, sulla spinosa
vicenda del tributo richiesto dall’ATO di Enna per l’anno 2006.
Bongiovanni con un volantino distribuito alla
cittadinanza torna ad affermare che, secondo il suo convincimento, la richiesta
dell’ATO per il pagamento della tassa rifiuti
relativa al 2006 è illegittima. Bongiovanni richiama un precedente volantino
sempre sui rifiuti e invita il sindaco Enzo Emma e la presidenza del consiglio
Maria Rosa Giusa a riunire il Consiglio Comunale per dibattere il problema e
così stabilire la legittimità o meno della pretesa. Bongiovanni, a sostegno
dell’azione svolta all’Assoutenti, che da sempre ha contestato le richieste di
pagamento dell’ATO con il risultato che
i ricorsi presentati sono stati accolti dalla competente Commissione
Tributaria.
Bongiovanni sostiene: “La illegittimità trova fondamento
nella sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha confermato
quanto previsto da diverse disposizioni di legge che le tariffe determinate dall’ATO sono illegittime in
quanto la competenza è solo del Consiglio Comunale”.
Bongiovanni invita il sindaco a trovare una soluzione
concordata da tutte le forze politiche e sindacati; quindi pronunciarsi in merito, così come hanno fatto
quasi tutti i comuni della provincia ed a chiarire alla comunità in fermento se
tale tributo per l’anno 2006, è legittimo e, pertanto, pagato.
“La nostra amministrazione – dichiara il primo cittadino Ennzo
Emma – d’intesa con l’Ato ha aperto uno sportello
per la comunità. Ho affidato ai miei organi amministrativi lo studio del
problema. Noi siamo per semplificare l’iter ai nostri concittadini”.
“Noi abbiamo previsto un consiglio comunale - dichiara
Rosa Maria Giusa - ma vogliamo andare in
consiglio con soluzioni definitive e quindi non vogliamo illudere i cittadini
con false promesse. Con lo sportello comunale possiamo dare comunicazioni in merito al 2006. Vogliamo
evitare le false demagogie che turbano la nostra comunità”.
Giuseppe Carà