“Vallone di Calò” alla
procura per devastazione ecologica
IL VALLONE DEGRADATO
DEGRADO AMBIENTALE
Un crostone separa la zona
archeologica delle Rocche con la zone del “Vallone di Calò”, che è ricettacolo
di quanto di degrado si possa pensare. Vallone di Calò è diventata una discarica abusiva
dove vi è di tutto e di peggio.
Un’azione
in passato fu intrapresa da “Sicilia Antica” e dal suo presidente
Sebastiano Salerno archeologo di chiara fama, che segnalò il problema all’ARPA,
che passò tutto alla procura della Repubblica, che aprì un’inchiesta.
“Il Vallone di Calò – dichiara la ragioniera
Enza Di Gloria, vice presidente regionale di “Sicilia in Volo” - ebbe i primi
insediamenti dell’antica Caulonia. E’ un
corso d’acqua a regime permanete ed
essendo acqua di sorgente è di qualità eccellente. L’acqua purtroppo si trova
ad essere inquinata”.
“Il
vallone di Calò – continua Enza Di Gloria - è diventato una delle discariche abusive più
pericolose del territorio. Anche dai paesi vicini vengono a portare rifiuti nel vallone, specie
gli elettrodomestici dismessi. Vi si trovano rifiuti edili, e materiale inquinante di
pericolosità: vi è amianto, eternit ed altre diavolerie del genere. Inoltre la
strada che attraversa il vallone spesso è interrotta per fanghiglie piovane.
Gli operai forestali spesso perdono le giornate perché non possono andare al
lavoro”.
“Sono
state combattute – dichiara l’ex assessore Salvatore Di Calogero - parecchie battaglie per la bonifica e sono
finite miseramente. Nel periodo in cui ero in carica mi sono prodigato
tenacemente per la bonifica di questa zona molto aggraziata. Tutta
l’amministrazione andò alla ricerca di finanziamenti; purtroppo la bonifica
diventa molta esosa e problematica. Tutto il territorio ha problemi di
inquinamento”.
Giuseppe Carà