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venerdì 20 giugno 2014

LA CHIMERA DELLO SVINCOLO DELLA SCORRIMENTO VELOCE.. L'AVVOCATO SALVATORE BEVILACQUA CONTINUA LA GUERRA

 RIPRENDE LA LOTTA PER LA SCORRIMENTO VELOCE 


PIETRAPERZIA. Anche quest’anno lo svincolo all’uscita di Pietraperzia che immette nella scorrimento veloce per Caltanissetta non è entrato nella pianificazione Anas del 2014.
        Ne ha fatto un cavallo di battaglia l’avvocato Salvatore Bevilacqua ex presidente del consiglio provinciale per il gruppo dell’onorevole Crisafulli.
        Nella sua protesta Bevilacqua scrive: “Persiste lo scandalo dell’opera incompleta della scorrimento veloce. Infatti ad oltre tre decenni dall’inizio dei lavori permane il mancato completamento della strada in questione essendo ancora da sistemare sia lo svincolo per Pietraperzia che costituisce il punto terminale per l’utilizzo dell’opera e sia le opere idrauliche previste nel progetto per il ripristino del tratto smottato nel 1991”.
        La scorrimento fu inaugurata sotto la sindacatura di Caterina Bevilacqua e Cataldo Salerno presidente della provincia; ma rimase il problema dello svincolo, perché quello in progetto fu distrutto dall’alluvione del 1991.
        La svincolo provvisorio fu approntato dalla provincia quando per le opere pubbliche riguardanti il sud, responsabile era Salvuccio Messina, ex sindaco di Pietraperzia.
        Allo stato attuale si è rimasti nello stato precario e lo svincolo attuale non dà  certezze per la circolazione.
        L’avvocato Bevilacqua ha interessato con un corposo documenti tutti gli enti proposte alla circolazione viaria dove afferma:  “A rendere improcrastinabile ed urgentissimo un intervento risolutivo per sistemare adeguatamente e dignitosamente tale svincolo, è la necessità che in caso di interventi derivanti da emergenze varie (quali alluvioni, terremoti e simili), c’è il serio rischio che i soccorsi provenienti dalla SS 626 potrebbero non giungere né a Pietraperzia e né nei centri limitrofi che perciò potrebbero restare privi di un immediato soccorso, dato che appunto questa “via di fuga” per le sue attuali condizioni non sarebbe utilizzabile per simili tragiche evenienze”.
        Invece i Grillini ribadiscono: “Il problema, l’emergenza ed il pericolo persistono nonostante i continui solleciti, gli incontri a Palermo presso la sede Anas ed il sopraluogo sul posto (estate 2013 con l’intervento dell’ing. Nocera dell’Anas); pertanto non resta che ritenere responsabili le competenti autorità per tutto quanto potrà accadere in conseguenza del loro mancato intervento per il quale, continuando le rispettive omissioni, preannunciamo anche eventuale richiesta di intervento da parte della Procura della Repubblica competente. A rendere ancora più grave l’attuale situazione, è che presso l’ANAS risulta definito e presentato il relativo progetto”.
Giuseppe Carà