RIPRENDE LA LOTTA PER LA
SCORRIMENTO VELOCE
PIETRAPERZIA. Anche quest’anno lo svincolo all’uscita
di Pietraperzia che immette nella scorrimento veloce per Caltanissetta non è
entrato nella pianificazione Anas del 2014.
Ne ha
fatto un cavallo di battaglia l’avvocato Salvatore Bevilacqua ex presidente del
consiglio provinciale per il gruppo dell’onorevole Crisafulli.
Nella
sua protesta Bevilacqua scrive: “Persiste lo scandalo dell’opera incompleta della
scorrimento veloce. Infatti ad oltre tre decenni dall’inizio dei lavori permane
il mancato completamento della strada in questione essendo ancora da sistemare
sia lo svincolo per Pietraperzia che costituisce il punto terminale per
l’utilizzo dell’opera e sia le opere idrauliche previste nel progetto per il
ripristino del tratto smottato nel 1991”.
La
scorrimento fu inaugurata sotto la sindacatura di Caterina Bevilacqua e Cataldo
Salerno presidente della provincia; ma rimase il problema dello svincolo,
perché quello in progetto fu distrutto dall’alluvione del 1991.
La
svincolo provvisorio fu approntato dalla provincia quando per le opere pubbliche
riguardanti il sud, responsabile era Salvuccio Messina, ex sindaco di
Pietraperzia.
Allo
stato attuale si è rimasti nello stato precario e lo svincolo attuale non dà certezze per la circolazione.
L’avvocato
Bevilacqua ha interessato con un corposo documenti tutti gli enti proposte alla
circolazione viaria dove afferma: “A
rendere improcrastinabile ed urgentissimo un intervento risolutivo per
sistemare adeguatamente e dignitosamente tale svincolo, è la necessità che in
caso di interventi derivanti da emergenze varie (quali alluvioni, terremoti e
simili), c’è il serio rischio che i soccorsi provenienti dalla SS 626
potrebbero non giungere né a Pietraperzia e né nei centri limitrofi che perciò
potrebbero restare privi di un immediato soccorso, dato che appunto questa “via
di fuga” per le sue attuali condizioni non sarebbe utilizzabile per simili
tragiche evenienze”.
Invece
i Grillini ribadiscono: “Il problema, l’emergenza ed il pericolo persistono
nonostante i continui solleciti, gli incontri a Palermo presso la sede Anas ed
il sopraluogo sul posto (estate 2013 con l’intervento dell’ing. Nocera
dell’Anas); pertanto non resta che ritenere responsabili le competenti autorità
per tutto quanto potrà accadere in conseguenza del loro mancato intervento per
il quale, continuando le rispettive omissioni, preannunciamo anche eventuale
richiesta di intervento da parte della Procura della Repubblica competente. A
rendere ancora più grave l’attuale situazione, è che presso l’ANAS risulta
definito e presentato il relativo progetto”.
Giuseppe Carà