INTERVISTA ALLA PROFESSORESSA
SILVIA ROMANO
SILVIA ROMANO
PROFESSORESSA DI MATERIE LETTERARIA
PIETRAPERZIA. Il dottor Antonio Viola per i cinque
consiglieri dell’opposizione ha consegnato al protocollo del municipio la
richiesta di consiglio comunale per motivi urgenti, straordinari e gravi per discutere la presenza
nella realtà locale degli extracomunitari. Inoltre i consiglieri hanno fatto
perentoria richiesta affinché in consiglio comunale sia presente il sindaco
Antonio Calogero Bevilacqua che ha dato disponibilità a sua eccellenza il
prefetto di Enna di averne in gestione
un gruppo che secondo i canoni dovrebbero essere una ventina. I firmatari della richiesta sono:
Antonio Epifanio Viola, Silvia Romano, Maria Rosa Giusa, Calogero di Gloria ed
il giovane Vincenzo Calì.
Abbiamo
intervistato la professoressa Silvia Ramano come portavoce ufficiale del
gruppo.
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Dottoressa Silvia perché
siete contrari a ricevere gli extracomunitari.
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Noi non siamo contrari, ma vagliamo
coinvolgere tutte le realtà locali prima di inserire un innesto di venti
persone, che certamente farebbero traballare la vivibilità dell’insieme
collettivo.
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La vostra opinione sulla disponibilità
del sindaco ad accettare questo nucleo di extra comunitari?
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Non siamo d’accordo perché è
stata una scelta unilaterale ed è mancato il confronto sulla realtà sociale che
ha grossi problemi di ordine pubblico.
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In paese si è creata una
forma di razzismo sugli extra comunitari e quindi ostilità, cosa dice?
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Noi non abbiamo prevenzione e
siamo per la solidarietà sociale. Quindi la dignità della persona è sacra;
vogliamo garantire la nostra comunità che è gravata da continui furti a raffica
e le forme di aggressività mettono a repentaglio la sicurezza della persone e delle
famiglie.
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Un consiglio al sindaco.
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Sindaco per questo problema
coinvolgi la nostra comunità e farlo diventare problema numerico della tua
maggioranza. Noi faremo battaglia perché il paese deve decidere sulla propria
sorte. Quindi suggeriamo al sindaco che si apra al dialogo con tutte le forze
sociali.
Giuseppe Carà