Con il vescovo Gisana incontro di solidarietà cittadine
Team di Lavoro
PIETRAPERZIA.
Lavoro e povertà. Questi gli argomenti al centro dell’incontro promosso dal
vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana che ha visto riuniti attorno a
un tavolo le Caritas delle parrocchie cittadine, il clero, l’amministrazione
comunale e i rappresentanti del Consiglio e alcuni diaconi della Caritas
diocesana. La riunione si è tenuta nei locali della Chiesa Madre mercoledì
presieduta dallo stesso vescovo. Erano presenti i diaconi Salvatore Farina,
Rocco Sanfilippo, Enzo Di Martino e Mario Zuccarello. Per il clero don Osvaldo
Brugnone, don Angelo Ventura e don Giuseppe Rabita; il sindaco Antonio
Bevilacqua e l’assessore Laura Corvo e i consiglieri Calogero Di Gloria e
Silvia Romano. Per la Caritas erano presenti Salvatore Russo e Giovanni
Vasapolli.
Il confronto fa seguito a quanto comunicato dal vescovo
nel corso della celebrazione tenutasi il 15 febbraio scorso a seguito dell’atto
intimidatorio contro la casa canonica che ospita 21 immigrati messa a
disposizione per questo scopo proprio dalla diocesi.
Sono state
comunicate le cifre dell’opera assistenziale svolta dalle Caritas delle
parrocchie cittadine in favore delle famiglie in difficoltà attraverso il
pagamento di utenze, bombole di gas, medicinali e viveri, nonché di vestiario e
beni di conforto che i cittadini conferiscono presso il centro di ascolto della
Chiesa Madre: circa 30 famiglie residenti nel territorio della parrocchia S.
Maria di Gesù e altre 100 della Chiesa Madre e della Madonna delle Grazie che
ricevono mensilmente anche i viveri conferiti attraverso il Banco Alimentare.
Tutto ciò in stretta collaborazione con la Caritas diocesana che supporta le Caritas
parrocchiali.
Mons. Gisana
ha ribadito la necessità di implementare la Caritas cittadina e di istituire un
Centro di ascolto dove le persone possano trovare accoglienza e ascolto dei
loro bisogni. È emersa la difficoltà di reperire i locali idonei, nonostante la
disponibilità, ribadita dal sindaco, dell’Amministrazione comunale.
Ma non si è parlato solo di assistenza. Il vero contrasto
alla povertà si può attuare infatti attraverso
la creazione
di prospettive lavorative che incoraggino i giovani a non emigrare. Questo sarà
possibile se si instaura un clima di collaborazione tra tutte le forze sane del
paese che valorizzi le risorse del territorio. Queste sono state individuate
nell’agricoltura e nel turismo con la possibile creazione di cooperative per
superare l’atavica diffidenza dell’uno nei confronti dell’altro e
l’individualismo che mortifica qualsiasi iniziativa. È emersa la necessità di
individuare e valorizzare le eccellenze della produzione agricola anche con la
creazione di un consorzio, nonché la possibilità di affidare a coloro che sono
inoccupati i terreni incolti. Inoltre si è ipotizzata un’opera di educazione al
lavoro delle nuove generazioni a partire dalle scuole. Il diacono Farina, con
un passato amministrativo e sindacale, ha sottolineato le opportunità di
formazione e avviamento al lavoro giovanile offerte sia dalle normative vigenti
europee e nazionali sia dalle attività della Chiesa italiana come il Prestito
della Speranza e il progetto Policoro.
L’incontro è solo il primo di una serie dalla quale dovrà
emergere in seguito un progetto ben preciso. Si è infatti deciso di rivedersi
dopo le festività pasquali.
Giuseppe Carà