Gli extracomunitari a
servizio del paese
I Giovani extracomunitari
PIETRAPERZIA. “Iniziative pedagogiche – dichiara
ilvicario foraneo monsignor Osvaldo Brugnone per i
21 extracomunitari. Tra le tante attività predisposte dalla parrocchia Chiesa
Madre, dall’associazione “Don Bosco 2000” e dall’amministrazione ha preso il
via il progetto “Centro abitato decoroso”. Hanno partecipato i volontari
pietrini di “Pietraperzia pulita” ed i giovani extracomunitari. Il lavoro è
stato avviato dalla zona vicino la Chiesa Madre, considerando che ieri il paese
ha festeggiato San Giuseppe ed a mezzogiorno nello spiazzo della chiesa madre c’è
stata “La Saga della “Fuga in Egitto”.
La pedagogia del cammino di questi giovani è quella del “Laboratorio”. Già è
iniziato il corso in lingua italiana. Tutte le associazione che sono in paese
fanno a gare per la vivibilità di questi giovani. Spesso si organizzano delle
serate culturali e poi si procede con un simpatico simposio. Per la prima volta
il paese sta riscoprendo la sua dimensione filantropica; infatti sono cessate
la dicotomie di contrapposizione ed è nata una sinergia collettiva.
Dopo
la turbolenza iniziali che ebbe momenti scomposti gravi contro questi giovani
che esprimono tanta umanità ed una nostalgia della terra di origine. Tutto
Pietraperzia è per questi giovani e ringrazia il prefetto Maria Rita Leonardi
ed il vescovo monsignor Rosario Gisana,
che in prima linea con il clero locale ha messo a disposizione la casa
canonica per dare un segno umanitario di ospitalità.
Tutto
il consiglio con il suo presidente ingegnere Rocco Miccichè si è unito in una
forma sinergica per questi giovani; finalmente sono cadute le barriere della
contrapposizione per dare spazio ad una dimensione antropologica e
filantropica. Condanne per razzismo sono arrivate dalle varie associazione
umanitarie. Pietraperzia ritrova l’antica origine di un paese di nobile stirpe.
Giuseppe Carà