Visualizzazioni totali

martedì 28 dicembre 2010

Un Natale austero.

EN!CARAG – 50 Righe. Un Natale austero. .
PIETRAPERZIA. Un Natale particolarmente austero quello di quest’anno. Sono mancati i segni esterni dell’arrivo del grande evento. La crisi degli accreditamenti regionali e statali ha impedito all’amministrazione comunale, come in molti comuni dell’isola, di creare quei segni usuali espressione del Santo Natale. In modo particolare l’unico segno in Piazza Vittorio Emanuele è stato allestito un presepe  modesto, ma aggraziato. Si è ridotto il numero delle Novene, che sono state quattro: Calogero Vinci, Matilde Puzzo, Rocco Bongiovanni, gruppo Di Forte nella salita Leone.
            Invece un messaggio è stato recepito, che è quello inviata dalla presidente del gruppo di San Pio, Giovanna Guarnaccia di un presepe in ogni casa. Anche il comune ha bandito un concorso per i migliori presepi del paese ed oggi la commissione farà  la ricognizione critica di assegnazione dei premi.
            La sobrietà dei presepi si è sentita anche nelle chiese, fermo restando l’antico presepe di San Nicolò che vanta un’antichissima tradizione iniziata cento anni fa dal canonico Calogero Palascino e che fu continuata dal parroco Salvatore Viola, fino ai nostri giorni dal presidente dell’Archeoclub Andrea Rapisardi, che ha coordinato il presepe vivente  nella chiesa del Rosario, prossima all’apertura al culto.
            Inoltre anche l’economia ha avuto una brutta recessione. “Mai c come quest’anno – afferma uno dei direttori delle banche, la crisi ha colpito le famiglie. La sfarzo degli anni passato resta solo un ricordo. Invece un movimento filantropico è venuto dalla Caritas  che ha organizzato una visita a tappeto di tutte le persone indigenti o che vivono da soli. A tutti è stato portato un segno della nascita del Divin Pargolo.
            Un documento critico all’amministrazione comunale  è venuto dal consigliere comunale Antonino Di Gregorio, presidente provinciale dei seniores di Forza Italia;  comunque il dato rilevante è che questo Natale è l’indice più basso dell’involuzione economica del paese.
                                                                                               Giuseppe Carà