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domenica 9 gennaio 2011

Accoppiata stridente: la Croce di San Francesco e il Cristo Redentore

EN!CARAG – 50 Righe. Accoppiata stridente: la Croce di San Francesco e il Cristo Redentore.
PIETRAPERZIA. Non si è ancora assopita la dialettica sull’accoppiata della croce di San Francesco ed il Cristo Redentore. Il problema viene risollevato dal circolo di Cultura ed dal suo presidente Giovanni Falzone che afferma: “faremo un’azione decisa perché la Croce di San Francesco recuperi la sua identità storica e si tolga la devastazione che è stata fatta. Noi l’abbiamo messo al primo punto dei beni monumentali che sono in deterioramento  e che hanno bisogno di essere salvati”.
              Il fatto di mettere assieme Croce e Risorto avvenne nel 2003 in occasione  dell’inaugurazione di una Via Crucis monumentale che fu sistemata nella circonvallazione di San Francesco. La XV stazione fu realizzata mettendo accanto alla   Croce in pietra, il Redentore di marmo.
”Il punto è – scrisse allora l’ex sindaco Rosario Bauccio -  che, a mio avviso, la statua del Risorto, scolpita su marmo bianco, collocata ai piedi del blocco roccioso alla cui sommità è posta la Croce in pietra arenaria di San Francesco, stride con la significatività originaria del luogo, con la sua storia e con l’ambiente circostante”.
La Croce di San Francesco fu realizzata nel 1561 quando ci furono nel  paese le "Missioni Popolari "ed in quella occasione i sacerdoti impegnati in questa missione lasciarono come d'uso un segno del loro passaggio con la Croce, costruita in pietra così come oggi si può ammirare. Il luogo dove è situata la Croce, veniva un tempo chiamato "Lu cuzzu di San Francì" ed in tempi anteriori "Lu Siggiu". Nei documenti del Circolo di Cultura si legge: è discutibile la diversità dei materiali : una croce in pietra arenaria che sovrasta una statua in marmo bianco.
“Fermo restando la validità della Via Crucis monumentale – conclude il presidente Giovanni Falzone  -  tuttavia è arrivato il momento di dare il giusto lustro al Risorto ed alla XV stazione della via Crucis. Potrebbe essere collocata a chiusura della Via Crucis con una grande colonna e facendo un profilo parallelo si può trarre insegnamento dal “Redentore” di Caltanissetta”.
Giuseppe Carà