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giovedì 6 gennaio 2011

Appello di Polites su Pasquasia

EN!CARAG – 60 Righe. Appello di Polites su Pasquasia
PIETRAPERZIA. Nuovo intervento di Polites con un invito forte per il problema di Pasquasia. I giovani di Polites, apolitici, ma che fanno cultura politica, lanciano un appello: “Invitiamo
i consigli comunali e provinciali dell’Ennese e del Nisseno a riunirsi congiuntamente a Pasquasia per “assaggiare l’olio dielett”. Nel documento i giovani determinati scrivono: “riparte la produzione a Pasquasia. “l’olio dielettrico”
corso per assaggiatori.
         Alla faccia di tutti gli auguri l’anno nuovo comincia bene. Da qualche giorno le cronache locali riportano la notizia di un’allarmante inquinamento di circa due tonnellate di olio dielettrico (“olio a base minerale impiegato in trasformatori, interruttori, condensatori, reostati ed in molte altre applicazioni elettrotecniche”) che da oltre un mese si è riversato liberamente per migliaia e migliaia di litri nei terreni intorno alla miniera che potrebbe anche avere interessato la falda acquifera. Si tratterebbe di un prodotto non solo altamente inquinante ma addirittura “cancerogeno”.
Questo riversamento sarebbe accaduto all’inizio di dicembre e nessuno ne ha parlato se non da qualche giorno. E nel frattempo noi tutti al solito tranquilli e contenti a mangiare panettone e a bere spumante e a farci gli auguri E per il vero anche ora continuiamo a stare belli e sereni, salvo poi lamentarci e sproloquiare quando, tra qualche tempo, qualcuno di noi si ammalerà di tumore e morira’ di cancro. E allora ci meraviglieremo ancora una volta di come ciò possa accadere in una terra come la nostra, bellissima ed incontaminata.
Non ci sorprendiamo di quanti amministratori, politici, forze dell’ordine, professionisti, ben pensanti ed altri, si disinteressano del problema, quanto della totale indifferenza anche dei normali cittadini, dei giovani, delle mamme, dei papà, dei nonni, delle casalinghe, dei maestri, dei preti, delle suore, dei credenti (ma di cosa? verrebbe di chiedersi),e così di seguito.
Giuseppe Carà
Ma cosa aspettiamo ancora per impedire finalmente che il nostro territorio e la nostra vita, la nostra aria e la nostra acqua siano distrutte? La situazione è gravissima. Quante chiese esporranno questo invito, quanti preti ne parleranno nelle loro omelie, quanti maestri a scuola? quanti genitori a casa, quanti ragazzi e giovani nei loro pubs? quanti agricoltori nelle loro associazioni? quanti medici nei loro rapporti? quanti sindacati nelle loro assemblee? quanti, quanti, quanti…???”
Giuseppe Carà