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sabato 8 gennaio 2011

La preghiera è aprirsi a Dio e al prossimo

"Signore, ricco di misericordia, ricolmaci del tuo amore e fa' sgorgare dal nostro cuore una preghiera
incessante, una supplica ardente per tutti i nostri fratelli, specialmente per i più poveri e infelici, ma 
anche per quelli che hanno il cuore indurito e sono incapaci di amare. Fa' che tutti si aprano ad
accogliere il tuo dono meraviglioso e, formando un cuore solo e un'anima sola, benedicano il tuo
Santo Nome".
"Pregate e vegliate in ogni momento" (Lc 21,36). E' Gesù che ce lo raccomanda. A lui fa eco
l'insegnamento di tutti gli apostoli, i quali esortano pure a pregare gli uni per gli altri, specialmente
per chi è nel dolore. Ogni giornata è una spazio di tempo da colmare d'amore. Amore verso Dio
e amore verso il prossimo. Ma perché l'amore non si riduca ad un vago sentimento o a sterili
desideri, occorre renderlo concreto coi fatti. Fra tutte le opere che procedono dall'amore, la 
preghiera tiene il primo posto.
Essa è, infatti, l'espressione più pura della carità e riceve la sua efficacia da Dio stesso, fonte
dell'Amore. Noi non avremmo alcuna capacità di bene se non la ricevessimo da Colui che è
bontà infinita. Il dono della preghiera ci è indispensabile come la luce, come l'acqua, come il
pane, come e più di tutto quello che è necessario per la nostra vita. Essa è il respiro dell'anima.
Pregare è aprirsi a Dio e al prossimo, accogliere e donarsi.