PIETRAPERZIA. Il sindaco Vincenzo Emma
risponde ad un documento di Polites (Movimento culturale giovanile di Cultura
Politica) su le “Carcari di Marano” ossia sulle cave di gesso ormai dismesse.
“E’ decollato – afferma il
sindaco - un progetto “Solfo Polites” per valorizzare le zone
minerarie che si trovano nel centro Sicilia. Il progetto ha trovato terreno
fecondo nel presidente della provincia Pippo Monaco e quindi ci siamo
appoggiati all’Unione Europea per aver finanziamento. Si tratta di una
preziosità che conserva a memoria storica tutta una tradizione che nel paese
ancora ha salde radici. E’ ovvio che il primo atto è quello della bonifica di
contrada Marano per quella parte attinente alle “Carcare” ossia alla
lavorazione del gesso. Tale zona è sotto la protezione della Sovrintendenza ai
beni culturali.
I Polites nel loro
documento politico tra l’altro affermano: “Ad un anno esatto di distanza, il
Circolo Polites vorrebbe portare nuovamente all’attenzione di tutti il problema
della gestione del sito di archeologia industriale denominato “li Carcari di
Marano”. La scorsa estate il Circolo Polites, Comunità Frontiera, i proprietari
delle Carcare e i tanti volontari accorsi, si impegnarono a titolo gratuito in
una faticosa opera di pulizia e risanamento del sito che da anni versava in uno
stato di totale abbandono. L’impegno intrapreso culminò con una manifestazione
conclusiva in cui, per diversi giorni, fu possibile visitare il sito, seguire
dei percorsi fotografici, visionare il video-documentario da noi realizzato,
relativo alle varie fasi di lavorazione e produzione del gesso.
Fu proprio in occasione
di una di queste serate che il Sig. Sindaco, dopo aver speso parole di
apprezzamento circa il lavoro svolto, si impegnò a sua volta a dare continuità
alla nostra opera provvedendo alla gestione del sito. Il Sig. Sindaco parlò
inoltre dell’ambizioso progetto di trasformare la vicina cava di gesso (c.d.
“pirrera”) in un suggestivo teatro in pietra.
Avendo fin dall’inizio ritenuto
quest’ultima intenzione di difficile attuazione, quasi al confine tra il
confronto serio con i cittadini e la pura demagogia, ci soffermammo invece
sull’esigenza immediata di provvedere alla semplice gestione e manutenzione del
sito. La nostra proposta ad assumerci noi stessi, a titolo gratuito, tale
compito fu letteralmente bocciata dall’Amministrazione che, quasi infastidita,
rispose dicendoci che si sarebbero occupati loro della questione.
A distanza di un anno siamo ritornati
sul sito per constatare che neppure il semplice impegno alla manutenzione è
stato mantenuto”.
Don Pino Carà