Incendio doloso alle pompe funebri in via Marconi
PIETRAPERZIA.
“Aumenteremo la vigilanza – dichiara il sindaco Enzo Emma – anche con il
piazzamento di altre video sorveglianze. Abbiamo avuto dei ritardi burocratici
per quanto riguarda il bilancio”.
Nella notte tra giovedì e
venerdì è stata data alle fiamme la terza agenzia delle pompe funebri, proprio
il giorno dell’apertura perché la signora Nina Galoti aveva ricevuto il
nullaosta all’apertura il mercoledì ed il giovedì aveva diramato nel paese la
notizia con l’affissione di manifesti pubblicitari.
L’incendio a quanto pare
di natura dolosa, ha distrutto tutto il materiale che vi era dentro il negozio,
che si presentava molto aggraziato e di gusti raffinati. L’incendio ha scalfito
anche l’intonaco che in parte si è anche screpolato e che comunque si presenta
tutto in colore fumo.
L’agenzia continuerà a
svolgere il servizio di pompe funebri e quindi ha diramato il recato, per eventuali
servizi per l’ultima dimora. Dopo un periodo di incomprensione nelle pompe funebri
sembrava che tutto fosse pacifico e l’unico atto singolare è stato quello di
accaparrarsi il servizio del funerale, anche quando il poveraccio fosse nel
momento del trapasso. Le tre agenzie sembrano che abbiano gestioni di persone
dignitose che meriterebbero di essere lasciati sereni nel loro lavoro.
L’apertura della terza agenzia è stata vista bene dalla cittadinanza perché
avrebbe creato delle forme di emulazione nel servizio ed anche l’abbassamento
dei costi.
Bisogna dire che le
agenzie delle pompe funebri lavorano con professionalità; infatti ai dolenti
l’impresa di servizio ha premura di portare
un servizio di colazione ed inoltre tutte le pratiche vengono sbrigate
dall’agenzia: Pietraperzia è un paese felice per il viaggio all’ultima dimora.
Un’attività pedagogica
formativa viene svolta dai parroci che vedono questo trapasso come un ricongiungimento
con il Risorto, speranza della vita degli uomini. I funerali mediamente sono un centinaio
all’anno e dato il piccolo centro dove tutti si conoscono il saluto al coro
estinto è diventato una prassi di vivere.
Per lo spegnimento dell’incendio
sono venuti i vigili del fuoco di Enna, allertatati dalla locale stazione dei
carabinieri che subito sono stati sul posto quando l’incendio è scoccato.
Sicuramente sarà
difficile agli inquirenti venire all’inizio del bandolo della matassa, perché
nel concetto di onore la criminalità mafiosa è ben protetta “di un’omertà connivente”.
Don Pino Carà