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lunedì 26 marzo 2012

Prima giornata della Memoria


Prima giornata della Memoria.

PIETRAPERZIA. Ieri a Pietraperzia è stata celebrata la “Prima Giornata della Memoria”. E’ stata istituita dal Sindaco Vincenzo Emma a ricordo della tela de “L’Annunciata” trafugata nella chiesa di Sant’Elia assieme a quella dell’omonimo santo.
“Abbiamo istituito questa giornata – dichiara il primo cittadino – a ricordo delle numerose tele di altissimo valore che sono state trafugate a Pietraperzia. Si è scelto il 25 marzo perché la chiesa celebra la festa dell’Annunziata ed a noi è venuto a mancare il gioiello migliore. Hanno trafugato la tela più antica, la più bella che ci porta a ricordare i fasti del rinascimento pietrino nel castello Barresio, dove fu inventato il madrigale. La pinacoteca pietrina è ricca di tele rinascimentali: in passato sono state fatte molte razzie”.La tela si trovava nella chiesa Sant’Elia.
Sulla tela dell’Annunziata è stato fatto uno studio del dottor Gianluca Miccichè, critico d’arte a conto dell’Archeoclub il cui presidente è Andrea Rapidardi.
Il dottor Miccichè aferma: “Il tema dell’Annunciazione ha da sempre attirato l’attenzione degli artisti nel corso dei secoli. È quindi interessante e curioso analizzare come questo momento sia stato rappresentato in un vasto arco temporale e spaziale. La tela de “L’Annunziata”, trafugata il 7 febbraio 2011, apparteneva all’arredo sacro della chiesa Madonna del Rosario ed il tema rappresentato quello dell’Annunciazione era il nome della precedente chiesa, che portava il titolo della Nunziata, che nei primi anni del 1500 fu ricostruita da Matteo Barresi signore di Pietraperzia.
Non sappiamo se per via del nome o dell’evento mistico rappresentato, quest’opera facesse parte del corredo sacro della vecchia chiesa e quindi la possibilità di ascriverla come datazione al XV o primissimi anni del XVI secolo.
L’unica notizia che abbiamo a riguardo è quella riportata nella storia di Pietraperzia scritta nel 1700 da Frate Dionigi Bongiovanni che ci dice che la nuova chiesa fu affidata ai Padri Domenicani, “i quali collocarono nell’altare Maggiore la Signora del Rosario, e la Nunziata la posero in altro Altare”.
Il dipinto si presenta come opera affascinante piena di colori brillanti e rari effetti di luce, le espressioni dei personaggi sono delineate nei dettagli. Dall'alto sembra irrompere Dio Padre, circondato da angeli cherubini, con braccia aperte verso Maria da cui parte una colomba simbolo dello spirito santo che irradia un fascio di luce sulla vergine, ad indicare che quello che le è stato annunciato proviene da un chiaro progetto divino. Il motivo dell’angelo che annuncia a Maria la discesa dello Spirito Santo sotto forma di colomba non si trovano rappresentati prima di un mosaico del V secolo, che si trova in Santa Maria Maggiore a Roma. Da quel momento la raffigurazione della colomba-Spirito Santo, che discende direttamente da Dio e giunge a Maria, si ripete come un ritornello attraverso le raffigurazioni artistiche.
Si può così leggere nel quadro una sorta di disegno trinitario: il Padre, Maria che accoglie nel grembo Cristo e l'Angelo che ha annunciato ciò che avverrà per opera dello Spirito Santo.
La Vergine, poco lontana dall’elegante leggio su cui è posto un libro, manifesta tutta la sua disponibilità, leggibile nell’atteggiamento di raccoglimento che ha assunto dopo le parole dell’Angelo Gabriele.
Quest’ultimo aleggia sopra una nuvola davanti alla Vergine, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore del dipinto come se volesse renderlo partecipe dell’evento mistico rappresentato, eleva la mano destra verso l'alto, per confermare come le sue parole provengano dal Signore: egli è solo un messaggero, nella mano sinistra invece dei gigli bianchi simbolo della purezza della Madonna.
Al di là delle supposizioni per quanto riguarda la datazione il dipinto sembra avere delle caratteristiche che rispecchiano i canoni, per quanto riguarda la rappresentazione dell’Annunciazione nell’arte, del XV - XVI secolo. Verso la metà del 1500 infatti, si assiste ad un cambiamento per quanto riguarda la disposizione spaziale della raffigurazione dell’angelo e della Vergine, la loro posizione reciproca, il contesto dell’incontro ed il paesaggio circostante identificabili per esempio nell’Annunciazione di Lorenzo Lotto: un esempio di straordinaria modernità”.
Giuseppe Carà