Anticipata la
festa di San Giuseppe
PIETRAPERZIA. La festa di San Giuseppe viene
anticipata a domenica prossima ed oggi comincia un triduo di preparazione che
sarà dettato da Don Osvaldo William Brugnone. Anche quest’anno la festa verrà
fatta con il contributo del sindaco Vincenzo Emma, a nome dell’amministrazione comunale:
quindi artefici della festa sono Vincenzo Emma e Giuseppe Rabita
Elemento
di grande spessore nella celebrazione della festa sarà “La Sagra ei Soldati di
Erode”. I personaggi della sagra saranno: Giusy Caffo nella parte della
Madonna; Angelo Carà l’angelo; Domenico Giuseppe Rizzo il Bambino Gesù; San Giuseppe Santo Maurizio
Sortino; i tre soldati di Erode che
cercano Gesù Bambino per ucciderlo saranno:
Filippo D’Alessandro, Filippo Bonfirraro e Roberto Falzone.
“La festa di San Giuseppe è molto partecipata – dichiara il
sindaco Enzo Emma – perché il santo è il custode della Santa Famiglia ed il suo
messaggio diventa attuale, in quanto le nostre famiglie si trovano ad
affrontare numerose difficoltà”.
"La Sagra dei saldati d’Erode" consiste nella
recitazione dell'episodio evangelico che ricorda "La Fuga in
Egitto"; in modo particolare quando i soldati d’Erode vengono mandati in
giro per cercare il Bambino. La processione della Sagra prenderà il via dalla
parrocchia Santa Maria di Gesù ed arrivata in
Piazza Madrice, trova ad attenderla i soldati di Erode che danno il via
alla rappresentazione scenica. I soldati saranno abbigliati da cavalieri di
Spagna portando: mantelli di seta, pantaloni aderenti, cinturone nero, stivale
di cuoio, cappello, guanti bianchi, e sciabola simile a quella in dotazione
all'arma dei carabinieri. La Sacra
Famiglia impaurita per la presenza dei soldati erodiani si ferma. Comincia la declamazione dei versi dell'abate
Salvatore Russo; le tre guardie spiegano il motivo che li spinge ad uccidere
gli innocenti d’Israele. Interviene l'Angelo con la famosa affermazione
"Deh, fermate la barbara mano!".
Così viene bloccata la loro mano omicida e l'angelo dissuade i soldati
dall'atrocità del loro proposito: se essi uccidono quel Bambino, uccideranno il
figlio di Dio. Presa coscienza dell'atroce errore che avrebbero commesso, i tre
ufficiali chiedono perdono e si ritirano dalla scena, ritornando alle loro
case. Così la Sacra Famiglia può accedere sul palco dove c'è una gran tavola
imbandita di cibi succulenti, offerti dalla generosità dei fedeli. La
manifestazione si conclude con la recita d’alcuni versi da parte dell'Angelo e
con la benedizione impartita a modo di croce del Bambino Gesù e con
l'appetitosa verifica della bontà dei cibi, da parte dei tre attori che
interpretano la Sacra Famiglia.
La tradizione dei soldati d’Erode è d’origine barrese e risale alla
seconda meta del 1700, quando l'abate barrese Giuseppe Nicolò Baldassarre Russo
pensò di verseggiare l'episodio evangelico de "La fuga in
Egitto". L'episodio in forma di
dialogo è stato liberamente interpretato nei contenuti dall'abate Russo.
La prima rappresentazione a Pietraperzia avvenne il 19 marzo del 1924 e
fu interpretata da attori barresi. Questa recitazione fu organizzata dai
falegnami soci della società operaia "Regina Margherita". La giornata
di San Giuseppe si è chiusa con la
processione che ha preso il via dalla
Chiesa Madre e che è stata portata per
le vie del paese. Di elevata fattura gli spari della circostanza, che hanno
iniziato con le cannonate della sveglia”.
Don Pino Carà