Visualizzazioni totali

sabato 17 marzo 2012

LA FESTA DI SAN GIUSEPPE

Anticipata la festa di San Giuseppe









PIETRAPERZIA. La festa di San Giuseppe viene anticipata a domenica prossima ed oggi comincia un triduo di preparazione che sarà dettato da Don Osvaldo William Brugnone. Anche quest’anno la festa verrà fatta con il contributo del sindaco Vincenzo Emma, a nome dell’amministrazione comunale: quindi artefici della festa sono Vincenzo Emma e Giuseppe Rabita

       Elemento di grande spessore nella celebrazione della festa sarà “La Sagra ei Soldati di Erode”. I personaggi della sagra saranno: Giusy Caffo nella parte della Madonna; Angelo Carà l’angelo; Domenico Giuseppe Rizzo  il Bambino Gesù; San Giuseppe Santo Maurizio Sortino; i tre soldati  di Erode che cercano Gesù Bambino per ucciderlo saranno:  Filippo D’Alessandro, Filippo Bonfirraro e  Roberto Falzone.

       “La festa di San Giuseppe è molto partecipata – dichiara il sindaco Enzo Emma – perché il santo è il custode della Santa Famiglia ed il suo messaggio diventa attuale, in quanto le nostre famiglie si trovano ad affrontare numerose difficoltà”.

 "La Sagra dei saldati d’Erode" consiste   nella   recitazione dell'episodio evangelico che ricorda "La Fuga in Egitto"; in modo particolare quando i soldati d’Erode vengono mandati in giro per cercare il Bambino. La processione della Sagra prenderà il via dalla parrocchia Santa Maria di Gesù ed arrivata in  Piazza Madrice, trova ad attenderla i soldati di Erode che danno il via alla rappresentazione scenica. I soldati saranno abbigliati da cavalieri di Spagna portando: mantelli di seta, pantaloni aderenti, cinturone nero, stivale di cuoio, cappello, guanti bianchi, e sciabola simile a quella in dotazione all'arma dei carabinieri.  La Sacra Famiglia impaurita per la presenza dei soldati erodiani si ferma.  Comincia la declamazione dei versi dell'abate Salvatore Russo; le tre guardie spiegano il motivo che li spinge ad uccidere gli innocenti d’Israele. Interviene l'Angelo con la famosa affermazione "Deh, fermate la barbara mano!".  Così viene bloccata la loro mano omicida e l'angelo dissuade i soldati dall'atrocità del loro proposito: se essi uccidono quel Bambino, uccideranno il figlio di Dio. Presa coscienza dell'atroce errore che avrebbero commesso, i tre ufficiali chiedono perdono e si ritirano dalla scena, ritornando alle loro case. Così la Sacra Famiglia può accedere sul palco dove c'è una gran tavola imbandita di cibi succulenti, offerti dalla generosità dei fedeli. La manifestazione si conclude con la recita d’alcuni versi da parte dell'Angelo e con la benedizione impartita a modo di croce del Bambino Gesù e con l'appetitosa verifica della bontà dei cibi, da parte dei tre attori che interpretano la Sacra Famiglia.

La tradizione dei soldati d’Erode è d’origine barrese e risale alla seconda meta del 1700, quando l'abate barrese Giuseppe Nicolò Baldassarre Russo pensò di verseggiare l'episodio evangelico de "La fuga in Egitto".  L'episodio in forma di dialogo è stato liberamente interpretato nei contenuti dall'abate Russo.

La prima rappresentazione a Pietraperzia avvenne il 19 marzo del 1924 e fu interpretata da attori barresi. Questa recitazione fu organizzata dai falegnami soci della società operaia "Regina Margherita". La giornata di San Giuseppe si  è chiusa con la processione che ha  preso il via dalla Chiesa Madre e che  è stata portata per le vie del paese. Di elevata fattura gli spari della circostanza, che hanno iniziato con le cannonate della sveglia”.
Don Pino Carà